Non farei passare sotto silenzio la
piccola-grande lezione di vita che Vincenzo Abbatantuono (bitontino verace,
stabilitosi ormai da anni in Piemonte) ha voluto offrirci sul suo profilo FB
raccontandoci del suo casuale ma provvidenziale incontro, nelle corsie
dell’ospedale di Novara, con un altro bitontino verace, Peppino Piacente,
stabilitosi da anni a Corato.
Divisi in gioventù nel “borgo
natìo” da una fiera rivalità idelogica, comunista il primo, democristiano
il secondo, i due si sono appunto ritrovati e abbracciati in ospedale.
E’ bastata una battuta nel nostro
meraviglioso dialetto (“La carna trist nan la voul nè u diavue nè
Crist”) per sentirsi casa, per sentirsi amici, in nuovo legame di
affetto che solo la sofferenza, abbattendo ogni fatuo steccato, riesce a
creare.
E neppure la nuova diversità, questa volta
religiosa, musulmano Vincenzo, cattolico Peppino, è riuscita ad essere motivo
di distanza tra i due bitontini.
La piccola-grande lezione di vita di
questo racconto di Vincenzo è che le ideologie, le religioni, le culture o sono
per l’uomo o non sono. Che al centro resta l’uomo, il suo cuore, il suo
mistero. E che solo quando (spesso per opera della sofferenza) ci riconosciamo
fratelli in umanità, diamo davvero un senso alle idee in cui abbiamo creduto,
al Dio in cui crediamo pur dandogli un nome diverso.
In tal senso concludo con una frase
pronunciata da Papa Giovanni XXIII sul letto di morte e che mi sembra, in tal
senso, davvero illuminante.
“Ora più che mai, certo più che nei secoli
passati, siamo desiderosi di servire l’uomo in quanto tale e non solo i
cattolici; a difendere anzitutto e dovunque i diritti della persona umana e non
solamente quelli della Chiesa cattolica. Non è il Vangelo che cambia:
siamo noi che incominciamo a comprenderlo meglio… È giunto il momento di
riconoscere i segni dei tempi, di coglierne l’opportunità e di guardare
lontano”.
Ecco, cogliere i segni dei tempi e della
Provvidenza che ci possono apparire anche tra le corsie di un ospedale, come è
accaduto a Vincenzo e Peppino, cogliere le opportunità e guardare lontano.
Oltre Bitonto e anche oltre Novara…