La storia riemerge a Bitonto.
Grazie agli scavi, necessari per i lavori di riqualificazione di piazza XX settembre, è tornata alla luce la base del trecentesco Torrione di Sant’Agostino, gemello di quello tuttora esistente nei pressi di Porta Baresana.
Noto anche come Torre dell’Annunziata, data la vicinanza alla chiesa dedicata alla Vergine, fu costruito intorno alla metà del XIV secolo, quando la città, dopo la contesa tra la regina Giovanna I d’Angiò ed il cognato re Luigi d’Ungheria, vedeva la sua cinta muraria ridotta in macerie.
Secondo le testimonianze storiche, raccolte dallo studioso bitontino Pasquale Fallacara, la torre difensiva, dotata di profondo fossato e coronamento a merlatura, aveva forma cilindrica, un diametro di circa 12 metri e un’altezza di 18 metri. Fu abbattuta nel 1883 per consentire “il raddrizzamento della strada Principe Amedeo (odierna via Matteotti)”.
Ad emergere, sempre nella zona antistante la chiesa dell’Annunziata, anche la pavimentazione preesistente che sarà pienamente recuperata.
“È stata elaborata una proposta progettuale, concordata con il funzionario della Soprintendenza – ha spiegato il responsabile del Servizio Lavori Pubblici del Comune di Bitonto, Paolo Dellorusso -, per la rimozione e il successivo ricollocamento in quota delle basole con pedissequa conservazione di posizione e tessitura”, fatte salve le inevitabili integrazioni che saranno eseguite con chianche di recupero della stessa tipologia.
La Soprintendenza inoltre, come ricordato dall’assessore al ramo Giuseppe Santoruvo, avrebbe richiesto di “allargare l’area oggetto di scavo per eseguire altre verifiche archeologiche”.
Procedure dunque che dilateranno i tempi per la consegna del cantiere (che scadrebbero il 2 giugno) e faranno lievitare i costi per il progetto di restyling di piazza XX settembre, che comprenderà ora anche l’area dinanzi la chiesa e via Pasculli.
Secondo Palazzo Gentile, al budget iniziale di un milione e 350mila euro (un milione e 265mila di fondi regionali nell’ambito “Patto per la Puglia” e i restanti 85mila di cofinanziamento comunale) andrebbero aggiunti dagli 80 ai 100mila euro.
“Abbiamo chiesto alla Regione Puglia di riconoscerci questa ulteriore somma proprio in virtù del lavoro prescritto dalla Sovrintendenza che andremo a fare su via de Ilderis” ha annunciato Santoruvo, fiducioso in una risposta affermativa da via Gentile. “Mercoledì – continua – abbiamo un incontro per dirimere, spero definitivamente, la questione”.
La restante parte di piazza, invece, “è di fatto completata, mancano solo le panchine e la nuova fontana ornamentale”, che dovrebbero essere installate a breve.
“Relegheremo l’area di cantiere alla sola zona dinanzi la chiesa, e tra fine maggio e inizio giugno potremo procedere con la consegna parziale della piazza alla città” le parole dell’assessore ai Lavori Pubblici, confermate dall’ingegner Dellorusso.
Alcune porzioni già restaurate sono d’altronde già fruibili dai cittadini, che pure non sarebbero entusiasti né della nuova conformazione della piazza né dei tempi di attesa.
A spegnere le polemiche però è il responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale: “Non si registra alcun ritardo sul cronoprogramma dei lavori e neppure alcuna criticità sulla scelta e sull’uso dei materiali o sulle tecniche di restauro e valorizzazione utilizzati, tutti rigorosamente condivisi e concordati con la Soprintendenza, incaricata della sorveglianza sui lavori”.