La notizia del provvedimento della Regione Puglia con il quale, su proposta dell’assessore alle Attività Produttive, Alessandro Delli Noci, la Giunta ha approvato la definizione, in via sperimentale, di un calendario annuale delle chiusure degli esercizi commerciali nelle festività nazionali, non suscita alcun clamore né interesse.
A parte il fatto che non si capisce bene cosa voglia significare: “calendario al quale gli operatori economici si uniformano, nell’ambito dei rispettivi accordi volontari” quindi come dire che ognuno fa quello che vuole e che il mancato rispetto dei divieti non sarebbe neppure punito, non le manda a dire il Presidente regionale Unionecommercio – UniPuglia, Savino Montaruli, che aggiunge: “quel provvedimento, neppure concertato con le Sigle di Rappresentanza reale, è anacronistico e persino inutile. Mi meraviglio che i colleghi delle altre Associazioni abbiano continuato ad insistere per ottenere un provvedimento insensato e persino illegittimo, anacronistico, fuori tempo e fuori luogo. Quando la battaglia sulle chiusure obbligatorie dei negozi, degli ipermercati e dei centri commerciali l’abbiamo combattuta da soli, mentre gli altri assecondavano le volontà delle lobby e dei grandi gruppi di potere della distribuzione organizzata, avevamo suggerito molte formule di salvaguardia regolarmente rigettate per pregiudizi ed incapacità di confronto proprio da chi oggi sollecita un provvedimento ridicolo. Oggi vengono a presentarci un calendario di chiusure “sulla base dei rispettivi accordi volontari”. Questa non l’avevamo mai sentita e suona proprio come una beffa – continua Montaruli di UniPuglia. Cosa significa il rispetto di una disposizione su base volontaria? Che ognuno fa quello che vuole oppure che quei Polisindacati seduti con l’Assessore Delli Noci hanno garantito che tutti i commercianti che non rappresentano siano d’accordo a rispettare volontariamente il provvedimento, sapendo di non poter incorrere in nessuna sanzione? Siamo al ridicolo se non all’assurdo, alla commedia in un solo atto di azione lava coscienza dopo che è stato consentito che il commercio on-line, prendendosi gioco di tutte le norme, si facesse padrone del mercato e che la grande distribuzione facesse terra bruciata in questo territorio. Se davvero questa fosse la barzelletta di ferragosto sarebbe persino troppo calda per essere intesa come qualcosa di rivoluzionario che non esiste. Prevedere, inoltre, la possibilità di chiusura il primo maggio, quando la Festa del Lavoro è stata ridotta all’umiliazione dei Diritti dei Lavoratori da parte di una politica incapace, collusa con un Polisindacalismo che le fa da zerbino, allora davvero il caldo deve aver provocato qualche reazione strana in più d’uno. Noi restiamo al fresco e sicuramente ci risparmiamo queste figuracce in piena estate” – ha concluso il leader sindacale pugliese.