La Puglia promuove l’inclusione ai Campionati italiani di calcio balilla paralimpico

Grande successo per il Campionato Italiano a squadre FPICB (Federazione Paralimpica Italiana Calcio Balilla), tenutosi lo scorso fine settimana a Jesolo.
Sul litorale della città veneta, dal 16 al 17 settembre, il palazzetto dello sport del Villaggio Marzotto ha accolto ben 22 società sportive provenienti da tutta Italia. Giunto alla sua terza edizione, il Campionato ha visto concorrere per il titolo una nutrita rappresentanza da tutto lo stivale, con l’entusiasto confronto di oltre 100 atleti, a indicare il crescente interesse nei confronti delle attività sportive inclusive della federazione.
Commenta così l’importante iniziativa il Presidente della FPICB Francesco Bonanno: «Ci siamo preparati a questi appuntamenti con grande entusiasmo. Siamo tornati a Jesolo per il terzo anno e con una manifestazione che cresce numericamente e si arricchisce anche grazie a nuove collaborazioni». Il Campionato, inoltre, con l’obiettivo di promuovere la disciplina sportiva del Calcio Balilla in modo innovativo, ha presentato le squadre partecipanti con quattro atleti più un’eventuale riserva.
Con la propria delegazione regionale, anche la Puglia ha raggiunto la meta, guidata dal Delegato Regionale Vito Sasanelli: «Il movimento paralimpico cresce di pari passo con la FPICB, grazie a una serie di iniziative progettuali condivise da ASD, istituzioni e realtà territoriali che si occupano di disabilità. L’obiettivo comune è quello di accogliere sempre più atleti, nessuno escluso, promuovendo uno sport fortemente inclusivo. Con queste premesse, la FPICB Puglia è pronta ad affrontare il nuovo anno sportivo alle porte».
A comporre la delegazione pugliese, la Polisportiva Paralimpica Elos di Bitonto e la HP Basket Bari, in compagnia dei tecnici federali FPICB. Un momento di alto valore formativo sotto il profilo umano e sportivo, quello del torneo, con l’obiettivo di generare una piattaforma per l’empowerment e la crescita personale – attraverso l’inclusività innata di questo sport – e la creazione di una dimensione sociale e agonistica tesa all’arricchimento e al confronto costruttivo.