Il giornalista Nicola Lavacca ha raccontato per il settimanale Famiglia Cristiana la storia della parrocchia di S. Leucio e di don Francis.La
parrocchia come una grande famiglia. E nella vita ordinaria della quotidianità
c’è un percorso di fede che accomuna tutti per fare cose straordinarie.
Dalla
condivisione del messaggio evangelico alla disponibilità verso il prossimo, dal
catechismo alle attività ludico-sportive.
Un fermento di iniziative che lascia
trasparire il senso di appartenenza e la partecipazione della gente. «I laici hanno un ruolo fondamentale», dice don Francis,
arrivato dall’India in Italia 27 anni fa: «Il mio desiderio è
che tutti si sentano importanti. Stare insieme per avere più forza operando con
entusiasmo e slancio umanitario. Come ripeteva spesso Madre Teresa di Calcutta
“non è facendo cose grandi che dimostriamo l’immenso affetto verso Dio e il
popolo, bastano le piccole cose fatte con amore”. Io cerco di trasmettere i
valori e gli insegnamenti del Vangelo. In momenti difficili come quelli che
stiamo vivendo la vera gioia è riconoscersi in Gesù, una ricchezza immensa per
essere uomini saggi e sapienti».
Da
sempre la realtà parrocchiale di San Leucio, molto attiva sul territorio di
Bitonto, popolosa città a nord di Bari, opera in ambito sociale occupandosi
soprattutto dei bambini e dei giovani. L’oratorio e il campetto sportivo sono
punti di riferimento sotto il profilo educativo e formativo. «I minori vanno
curati e salvaguardati perché rappresentano il futuro», dice don Francis, che
in India aiutava i bambini che non avevano la possibilità di studiare. «“Nel
gioco si conoscono i ragazzi”, diceva don Bosco. Nell’oratorio non facciamo solo catechismo ma anche
attività di laboratorio e teatro. Da quest’anno abbiamo anche
avviato il doposcuola per i piccoli che hanno bisogno di sostegno, una forma di
prevenzione sociale. Sono molteplici le iniziative che favoriscono il processo
di aggregazione, grazie anche al lavoro dei volontari. Visitiamo gli anziani,
portiamo la comunione agli ammalati, distribuiamo viveri ai poveri».
Il
campetto sportivo, rifatto in erba artificiale, è intitolato alla figura del professor Giovanni Modugno, insigne
pedagogista bitontino scomparso nel 1957, che donò tutti i suoi
beni alla parrocchia. Dopo essere stato dichiarato Servo di Dio, è ora in corso
il processo di beatificazione. «Un educatore di larghe vedute che ha lasciato
una traccia indelebile», conclude il parroco: «Anche lo sport fatto in piena
libertà aiuta i ragazzi a crescere in modo sano. Dai più piccoli alle famiglie
c’è un unico filo conduttore che nel segno di Nostro Signore apre il cuore alla
speranza. Voglio anche ringraziarli perché mi hanno accolto bene. Da quando sono in Italia non mi sono mai sentito
straniero perché gli italiani sono molto generosi». Di questi
tempi, un’altra goccia che scava nel muro dell’indifferenza.
IL PARROCO
DON FRANCIS
XAVIER JAGATHA PAPAIAH
E’ nato nel 1971 in India nello stato di Tamil Nadu dove da sempre
c’è una grande comunità di cristiani. “Sono però cresciuto a Bangalore, in una
famiglia molto religiosa. Mio padre faceva il poliziotto, mia madre era
casalinga ma purtroppo è venuta a mancare un paio di anni fa. Sin da ragazzo
ero animato dal desiderio di servire il Signore. La vocazione si manifestò a 16
anni. Poi, conobbi una suora cinese Maria Teresa che mi portò quasi 18enne in
Italia. A Valenzano, vicino Bari, entrai nella Congregazione degli Apostoli di
Gesù Crocifisso per studiare filosofia e teologia”. Successivamente fece parte dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto e
venne ordinato sacerdote nel 1996 diventando viceparroco della Natività di
Nostro Signore nel quartiere San Pio-Enziteto, a pochi chilometri da Bari. “Un’esperienza durata 15 anni,
fondamentale nel mio cammino sacerdotale e spirituale. Stare in mezzo alla
gente, dare conforto e speranza alle persone più bisognose portando loro il
Vangelo e l’amore per Gesù è la mia missione”.
Nel 2011 è stato nominato parroco di San Leucio a Bitonto
Molteplici le attività della comunità parrocchiale: liturgia,
catechismo, oratorio, attività ludico-sportive, teatro, cineforum, doposcuola
per bambini di famiglie disagiate, centro di ascolto Caritas, distribuzione
viveri, medicinali e sostegno economico ai poveri.
(Per gentile concessione dell’autore e del settimanale Famiglia Cristiana)