(di Donato Rossiello, Nico Fano)
A fronte delle recenti restrizioni lo scenario italiano (ed europeo in generale) sembrerebbe ancora in balia del Covid-19 e lascia poco campo alla speranza di un’imminente ripresa. Allargando le prospettive, però, la situazione sanitaria è decisamente migliorata a livello globale e le attese per un ritorno alla normalità in tempi rapidi non sono poi disilluse: i nuovi contagi son scemati e gli esiti delle campagne vaccinali paiono evidenti in tutti quei Paesi avanti in tal senso; a questo si aggiunge anche una maggiore disponibilità dei farmaci e una crescente efficienza nella loro produzione/distribuzione. La presenza di alcune varianti del virus – la brasiliana e la sudafricana – nei confronti delle quali l’efficacia dei vaccini tende a diminuire, non mina la garanzia di un’elevata protezione contro le manifestazioni più gravi della malattia, ovvero ricoveri e decessi.
I dati continuano a dimostrare una resilienza delle economie superiore alle attese. Dopo la flessione di fine anno, a gennaio i consumi negli USA sono in rilancio con una variazione mensile delle vendite al dettaglio del +5,3%. Un risultato che indica fiducia prospettica dei consumatori e i ben accolti effetti sul reddito grazie al rinnovo dei sussidi di disoccupazione. In ambito produttivo si registrano livelli elevati di fiducia delle imprese e l’indice ISM manifatturiero a febbraio è in crescita, raggiungendo i massimi degli ultimi 3 anni (60,8).
In Europa l’avvio lento delle vaccinazioni ha costretto i governi ad estendere le misure precauzionali, con conseguente impatto sulle attività ricreative, ricettive, di ristorazione, i trasporti, portando in contrazione gli indici di fiducia delle imprese nel comparto servizi (PMI). Di contro, l’attività nel manifatturiero appare in espansione grazie alla capacità di adattamento delle famiglie e delle aziende.
L’economia in Cina rallenta (con un calo degli indici PMI) ma resta comunque in territorio positivo; non sorprende affatto la decelerazione produttiva fisiologica legata a fattori stagionali, come i tradizionali festeggiamenti del Nuovo Anno Lunare.
Concludendo… Nei prossimi mesi (salvo imprevisti e “cigni neri”) dovrebbe proseguire e accelerare la ripresa globale per via delle graduali riaperture e del rimbalzo della domanda soprattutto in quei settori oggi penalizzati, nonché alle politiche monetarie/fiscali orientate alla crescita. La velocità di recupero presenta diversificazioni per aree geografiche poiché direttamente proporzionale alla rapidità delle campagne di vaccinazione e alla generosità delle manovre governative di rilancio.
Le recenti dinamiche di mercato stanno inoltre evidenziando la necessità di porre particolare attenzione all’inflazione che, seppur contenuta, pare destinata a segnare un incremento significativo nel breve periodo, soprattutto per via del forte rimbalzo nella domanda che, come già espresso, coinvolgerà pian piano tutte quelle categorie di servizi contratte dalla situazione pandemica.