L’incessante avanzata del Coronavirus che, con le sue varianti, sta condizionando la vita e l’attività dell’intero pianeta, obbliga l’Università dell’Anziano di Bitonto a rinviare la data dell’inizio delle attività sociali a tempi più certi.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha divulgato una allerta informando i cittadini che la pandemia è ancora attiva specialmente a causa delle varianti presenti in molti paesi con contagi ancora pericolosi, come accade in Inghilterra, in Russia, in India, in Cina, nei paesi dell’America latina e dell’Africa. Anche in Italia si sono registrati focolai molto preoccupanti di variante “delta”.
Pertanto la raccomandazione che arriva dall’organizzazione sanitaria nazionale e mondiale è che si continuino a rispettare le norme igieniche prescritte: mascherina, distanziamento sociale, pulizia delle mani, sanificazione degli ambienti.
Soprattutto raccomanda la vaccinazione di almeno il 75% delle popolazioni viventi in tutto il pianeta in modo da raggiungere l’immunità di massa il prima possibile.
Queste prescrizioni sono state estese anche alle scuole italiane onde garantire un rientro a settembre in assoluta sicurezza.
Stando così le cose, è impossibile programmare con certezza le attività sociali dell’Università dell’Anziano. Infatti al momento non si può prevedere quale sarà il decorso della pandemia.
D’altra parte con le regole tuttora in vigore, i corsisti sarebbero tenutiti a riunirsi con obbligo della mascherina e al rispetto del distanziamento sociale, mentre dovrebbe essere nostra cura sanificare l’ambiente prima e dopo le riunioni.
Queste prescrizioni comporterebbero una drastica riduzione del numero dei corsisti e ci obbligherebbero a programmare anche consistenti spese per la gestione della sicurezza.
Ammesso che la preside dell’Istituto Comprensivo sia disponibile a consentire l’utilizzo a persone estranee dei propri ambienti prima di avere garantito un equilibrio sicuro all’interno della scuola. Queste incertezze obbligano tutti noi ad avere una paziente prudenza e ad attendere che la pandemia esaurisca il suo decorso aspettando che gli organi di controllo sanitario mondiale e italiano diano via libera allo svolgimento delle varie attività, compresa la nostra.
Conclusione: è opportuno rimanere in vigile attesa e sperare che, almeno da ottobre – novembre si possa riavviare la vita sociale dell’Università dell’Anziano in assoluta sicurezza partendo dal rinnovo delle cariche statutarie e svolgendo un ricco programma di attività sociali senza il timore di ulteriori interruzioni.