Quando, ieri mattina, abbiamo scorto nel cuore (sempre più ferito) del centro storico quello spettacolo strambo e indecoroso, abbiano pensato d’un subito ad Alessandro Manzoni.
E ad una dei suoi ritratti più struggenti.
“Scendeva dalla soglia d’uno di quegli usci…“, inobliabile la Pietà della madre di Cecilia.
E con rammarico profondo abbiamo immaginato che, se fosse stato qui, a Bitonto, non avrebbe manco potuto scrivere così.
Già, perché il secondo gradino della microscala che unisce al piano della strada quell’abitazione in via Arco Pinto – suadente serpentina che da via Sedile mena a via Amedeo, passando per Piazzetta Donadio – era completamente sbriciolato.
La lastra lapidea era stata nottetempo asportata e restavano soltanto meste briciole di pietra.
Al mattino, sorpresa inquietante per la signora che vi abita e non sapeva manco come poter uscire di casa.
Mai vista una cosa del genere.
E speriamo sia l’ultima frontiera della malavita bitontina, purtroppo fervida d’inventiva al punto tale da escogitare ogni giorno un nuovo espediente truffaldino.