Dall’avvocato Vito De Santis, segretario di “Governare il futuro”, riceviamo e pubblichiamo.
“A neanche un anno dal suo insediamento l’amministrazione comunale Bitontina accusa notevoli scricchiolii sia di tenuta politica che amministrativa.
Quali le cause? Diverse possono essere le ragioni, ma per capirle si rende necessaria una sia pur breve analisi sulla nascita e sviluppo del malumore.
Orbene, l’ultimo sindaco aveva dimostrato di essere un ottimo amministratore, ma anche un pessimo politico.
Infatti, aveva arricchito le casse comunali facendo affluire nelle stesse molti finanziamenti pubblici ed aveva avviato ed ultimato varie opere e tante altre ancora oggi in itinere, ma al tempo stesso aveva contribuito a scompaginare la politica locale fondando un partito politico “Italia in Comune” estremamente effimero, al punto da scomparire in poco tempo.
Subito dopo lo abbiamo visto col cilicio e col capo cosparso di cenere andare in ginocchio dal partito da lui sempre avversato per chiedere una sua candidatura al Parlamento. Cioè da quel partito che era a suo dire l’antitesi del suo progetto civico che a Bitonto aveva ottenuto ottimi risultati.
Il PD approfittando della situazione gli chiedeva ed otteneva un candidato sindaco in discontinuità politica-amministrativa col progetto civico e sull’altare sacrificale fu fatta salire la prof. Calò candidata in pectore. L’accordo veniva consacrato, tra il PD ed alcune liste civiche vicine all’ex sindaco, ma era stato commesso un errore gravissimo.
Infatti, il sindaco del PD benchè gradito solo da una parte del suo stesso partito, veniva eletto, mentre per il parlamento il risultato fu negativo.
Non solo, ma mentre a livello amministrativo il Pd incassava due posizioni apicali con quasi tutte le deleghe prestigiose, la compagine vicina all’ex sindaco otteneva solo merendine e confetti.
Col tempo però i fatti hanno generato fibrillazioni e mal di pancia ad alcuni gruppi di consiglieri di maggioranza.
Quanto detto è ormai notorio a Bitonto e quindi non teme alcuna smentita. Comunque a riprova del detto vi è stato uno strano comportamento della maggioranza che nell’ultimo CC ha abbandonato scientemente l’aula dimostrando tutto l’assunto di cui in narrativa evidenziando quindi anche un grave problema politico. A dare la stura a questa incresciosa vicenda vi è altresì la richiesta di dimissioni del segretario politico del PD da parte di molti tesserati dello stesso partito.
Da tutto questo i bitontini hanno capito chiaramente che se è vero che l’attuale sedicente sinistra non sa governare è anche vero che la destra non riesce a vincere le votazioni amministrative.
Pertanto, alla luce del detto si rende necessario che un raggruppamento di bitontini capaci e volenterosi si adoperino per creare un progetto civico “per la città” equidistante dalle attuali forze in campo, che sappia interagire coi cittadini creando i presupposti per un buon governo, facendo prevalere gli interessi dei bitontini stanchi di vedere strade dissestate, piazze sconquassate, traffico caotico, sanità inesistente, sporcizia in ogni dove, tasse aumentate, delinquenza a tutto spiano etc….
I tempi sono maturi per un cambiamento di rotta e per una sterzata poderosa al fine di dare risposte concrete al grido di dolore che si solleva da più parti del nostro territorio”.