La Puglia per fronteggiare l’atteso picco di contagi prevede una rete di STRUTTURE SANITARIE RISERVATE ESCLUSIVAMENTE al trattamento degli ammalati da COVID 19.
Un modo per evitare diffusioni del virus a personale sanitario e gente comune in strutture di degenza ordinaria e concentrare in poche STRUTTURE DEDICATE i trattamenti riservati per la cura dei pazienti contagiati.
IL PIANO È TARATO PER CIRCA 2000 contagi simultaneamente.
Sulla base dell’esperienza delle REGIONI maggiormente colpite circa il 50% ha necessità di ospedalizzazione e circa un 10/15% ha necessità di TERAPIE INTENSIVA.
Ecco perché si stanno allestendo reparti per circa 1000 ricoveri simultanei per Covid-19
La prima struttura che sarà attivata è il “Miulli” di Acquaviva con un’ala intera, completamente indipendente, da 300 posti letto dedicati all’emergenza coronavirus. Si tratta di un blocco completate autonomo dal resto della struttura sanitaria:
48 posti saranno destinati alla terapia intensiva (in cui sono trattati i pazienti affetti da polmonite intersrtiziale, ovvero i casi con comorbilità) e
14 alla Rianimazione.
Idem per altri PRESIDI OSPEDALIERI tra cui due in Salento:
il Dea di Lecce (con 50 posti letto)
l’Ospedale di Copertino.
A Bari, invece, sarà il padiglione di Asclepios interamente dedicato al Covid 19: anche questa struttura, assolutamente indipendente e con corsie autonome di accesso, disporrà di posti letto di terapia intensiva.
IL PIANO D’EMERGENZA È REGIONALE E SERVIRÀ PER TUTTE LE PROVINCE PUGLIESI
Per quanto riguarda la terapia intensiva, la rete dei posti letto in tutta la regione consta di 289 posti letto, inclusi quelli della rete privata accreditata. Una parte di questi saranno staccati (almeno una cinquantina) e messi a disposizione della rete Covid unitamente ad altri 209 letti di terapia intensiva che la Regione ha programmato di attivare ex novo.
L’obiettivo è garantire comunque l’assistenza ai pazienti affetti da altri patologie che necessitano comunque di assistenza intensiva o Rianimazione.
La Regione PUGLIA ha programmato anche una rete di letti “post acuzie” in cui dirottare i “guariti” ma con il virus attivo o coloro i quali necessitano di un periodo di riabilitazione polmonare post fase acuta, è il caso, ad esempio, del militare barese guarito da giorni ma rimasto in ospedale per precauzione pur avendo ormai neutralizzato il virus. Alcune di queste strutture individuate sono, ad esempio, il presidio di Triggiano (100 posti letto) di Terlizzi (50 letti) e San Pietro Vernotico, così come altri in fase di organizzazione su base territoriale.
Questa è la settimana decisiva per mettere tutto in ordine e farci trovare PREPARATI all’arrivo di questo maledetto nemico invisibile.
LE POLEMICHE LASCIAMOLE A DOPO ADESSO È IL TEMPO VINCERE INSIEME