E’ giusto magnificare un regime,
quello democratico, che si fonda sulla giustapposizione paritaria dell’ ignoranza di molti alla Conoscenza di
Pochi?
“Il destino di una parola, Dice Brodskij, dipende dalla varietà dei
contesti”, che possono essere temporali, culturali, sociali, economici,
politici, geografici, ”sed” quali che siano essi, la parola “democrazia” non può non raccogliersi nei due significati
più icastici (in quanto ce ne possono essere altri, magari ben più probanti la
sua essenza) a cui la Storia s’è Incaricata di dare l’epifania: quelli di
truffa e di menzogna.
E’ bene precisare, preliminarmente, che il nostro
Argomentare non è, ideologicamente, antidemocratico, in ogni caso, tende a
caratterizzare come garbuglio effettuale, per Usare un Eloquente Aggettivo Machiavelliano,
tutte quelle ”democrazie” che nei tempi sono state costruite sull’illusione,
quando non sul dogma, quando non sulla petizione di principio che gli uomini,
oltre che “naturaliter”, siano uguali tra loro. Mentre, come Afferma Franco
Ferrari, bisognerebbe ”considerare l’uguaglianza fra gli uomini non come il
presunto dato di partenza, ma come il fine dell’azione politica”.
Molti
estimatori delle “democrazie” si sono fatti, si fanno, acriticamente, fuorviare
dalle loro fantasie o dalla loro fuorviante psichiatria che, Ribadisce
Brodskij, “è proprietà dello stato”, non percependo o facendo finta di non
percepire i dati drammatici che la Realtà Offriva e Offre loro. Sicché nel
nostro Dialogare dobbiamo Farci Guidare dallo Scetticismo Filosofico e dal
Criticismo, cioè dal Pensare Metodico, Sistematico, Irrituale che Dissolve,
Spezza la pietrificazione del “senso comune”, le opinioni, che si ipostatizzano
in idee egemoniche, e Propone l’”Epoché“, la Sospensione del Giudizio “de
omnibus rebus”.
Intanto, Domandiamoci: nelle “democrazie”, di cui gli Storici
ci hanno Narrato e la cronaca ci acclara
la rozza trama esistenziale dei “soci” di/in esse, per i quali, in maggioranza,
ben poca cosa fu la lingua della gioia, per Citare, a braccio, il Poeta Russo
Mandel’Stam, la Parola a chi Appartiene? Quella Parola che, secondo Gorgia da
Lentini nel suo “Encomio di Elena”: ”è un gran signore che, con piccolissimo
corpo e del tutto invisibile, divinissime cose sa compiere”.
E’ Patrimonio Esclusivo
della Poesia, dei Poeti che la Realtà non Fuggono e La Rianimano, quando in
Cerca di Cosa Essa sia Fatta, dei Valori, che in Essa S’Incarnano, dei Rapporti,
che in Essa S’Intrecciano, Trovano in Essa la Parola, le Parole?
La Cultura
non ha, mai, avuto sufficiente
Cittadinanza nell’italietta unitaria (ma, per consolarCI, Esclameremo che c’è
del marcio, anche, in danimarca, cioè nelle repubbliche della democrazia
avanzata) e, quindi, la Produzione delle Parole con le Quali i Grandi Uomini o
Esigue Minoranze hanno Lottato e Lottano “contra malum pro Bono, Recto,
Honesto, Comodo Omnium, pro Amore, Caritate inter Omnes; delle Parole, Sorgenti
del Pensiero, che Problematizza, Discute il presente e il passato, l’autorità
autocratica di essi, l’abitudine o la rassegnazione ad essi; delle Parole che,
Liberando i poveri di spirito dagli “idola”,
Permettono loro di Intravedere Ciò che potrebbe Essere e Indicano il
Viatico ché Ciò che, ancora, non è, Possa Essere; delle Parole Redentrici dei più
dalla dittatura del “pensiero unico”, indotto in essi dalle caste dominanti,
che predica la necessità, la inevitabilità, l’inattaccabilità,
l’insostituibilità di ciò che è e di ciò che è stato; delle Parole che
Sollecitano gli operai, in via di pauperizzazione, le classi medie in via di
proletarizzazione, a causa della globalizzazione dell’economia e del mercato, a
“impadronirsi dell’alta cultura, dei classici del pensiero e della tradizione,
come arma contro i padroni del mondo”; delle Parole che, dalla Razionalità
Nobilitate, Persuadono ad Abbracciare la Verità della Scienza, se per millenni
la fede aveva minacciato coloro che si costruivano protesi tecnologiche,
ognora, più perfezionate, per poter osservare meglio, esperire il più possibile
dati sperimentali, di non Concludere che il Sole Girava intorno alla Terra. Che
dire, poi, della Comprensione di Esse da parte di branchi di ciechi, contenti,
soddisfatti di essere tali, come gli schiavi del “Mito della caverna” Platonico,
sicuri che le ombre proiettate sul muro del loro carcere fossero l’unica,
ineludibile realtà, dalla cui accidiosa, pigra accettazione, magari consapevole
limite pseudointellettuale, diciamo, non avrebbero, mai, derogato.
La Filosofia
di Platone, Drammatizzando i Concetti in Struggente Rappresentazione, Fa Fluire
la Razionalità dell’Etica in Estetica. I méntori della menzognera, truffatrice democrazia hanno
bisogno per poterle assicurare vita non
grama di stabilire una fittizia “par condicio democratica” tra Scienza e
pseudoscienza. AvvalendoSi di Rigorose Indagini Scientifiche, il Linguista
Tullio De Mauro ha Asseverato che ”meno di un terzo della popolazione italiana
avrebbe gli strumenti necessari di comprensione della scrittura e del calcolo
per potersi muovere nella vita di una società moderna”.
I dati Accumulati da De
Mauro, a far data dal 1963 nella “Storia Linguistica dell’Italia Unita”,
Denunciano il peso immedicabile che ha avuto sugli eventi linguistici, sociali, culturali,
scientifici, politici, soprattutto, del nostro paesucolo l’analfabetismo
strumentale e funzionale. Meno del 30% degli italiettini è in grado di adire al
pieno della comprensione, quando concionano i nostri politici durante i
dibattiti televisivi. Inoltre, i Giornalisti Scientifici, Luciano Pellicani e
Elio Cadelo. nel Libro ”Contro la modernità – le radici della cultura
antiscientifica in Italia”, ci Informano sulle preoccupanti lacune
scientifiche nella condominialità
italiettina: il 97% della popolazione non ha Elaborato, non Elabora in cosa
Consista il Metodo Scientifico (le responsabilità dello scarso livello
didattico della scuola italiettina sono evidenti), contro il 78% della
Finlandia, ad esempio. Quando il
bagaglio delle Competenze Linguistiche e Scientifiche è di gran lunga
carente, la comunicazione s’impregna di tutti i miasmi della pseudoscienza e la
disinformazione colpisce le teste di
cuoio, senza azioni di contrasto ad essa.
”L’idealismo di stampo crociano ha
contribuito fortemente a generare quell’analfabetismo scientifico che spesso
apre la strada a inefficienti cure prive di fondamento scientifico, a gruppi
antivaccini che avversano la scienza per ideologia, a pseudo medicinali privi
di principi attivi, a formazioni animaliste contrarie alla sperimentazione
animale senza conoscere davvero come essa funzioni e ignorando i danni che si
fanno alla ricerca scientifica, a programmi televisivi che contribuiscono
fortemente a confondere il pubblico, in massima parte ignorante, a casa”. Brodskij,
Ironizzando sul motto ispirato dalle idee della rivoluzione francese: ”Liberté,
Fraternité, Egalité, Si Chiedeva: ”Perché nessuno ci aggiunge Cultura?”.
La
Cultura è “elitista”: l’errore tragico, che nelle stagioni, nei momenti
rivoluzionari in molte zolle del mondo è diventato motivo, causa del fluire di
tanto sangue, sofferenze, è stato quello di non dare Importanza all’Elevazione
Culturale delle masse, quasi che dovesse essere automatico la Presa di
Coscienza da parte di esse della loro Dignità, dei loro Diritti e Doveri solo
perché, ormai, vivevano in un regime politico alternativo a quello dalla
rivoluzione abbattuto. Così, nel persistere dell’ignoranza generalizzata,
l’obbedienza incondizionata alle cosiddette avanguardie rivoluzionarie, non di
rado, figliate o vicine, socialmente, alle classi egemoni prerivoluzionarie, è
diventata la prima e la seconda natura delle interminate ciurme, persuase a
ribellarsi ché convinte di poter dalla, con la rivoluzione essere ribaltate ai
vertici del potere per sprofondare i vecchi detentori di esso ai loro piedi. Pasolini
ammoniva che il Vero Rivoluzionario non cerca il potere., ché il potere è un
concetto, estremamente, borghese. Le ciurme, i picciotti, comunque, non hanno,
giammai, né singolarmente, né come collettivi, attinto il potere, tuttavia, i
nuovi padroni di esso, in cambio del contributo, dagli ultimi e dai penultimi
offerto ad essi alla scalata del “palazzo”, per Usare una Metafora Pasoliniana,
hanno organizzato la società postrivoluzionaria in senso ”democratico”, tra
l’altro, applicando i principi democratici nella Sfera della Conoscenza tanto
da mettere l’idiozia sullo stesso piano della Saggezza. Siffatto contentino ha
trasformato le masse acefale in guardiane della rivoluzione, attente che
Qualcuno potesse Mostrare un’Autorevolezza Etica Capace di Ridicolizzare
l’enfasi falsa, seppur fastosa, nell’agire dei nuovi inquilini del ”palazzo”.
Le masse si sono rassegnate e si rassegnano a sopportare l’esistenza di un
segretario generale primo ministro, di un fuhrer, mandati dalla provvidenza, ma sono prontissime a
contestare, fino all’eliminazione fisica, un Profeta, Colui che Parla per la
Verità, e, quindi, in loro favore. Per SpiegarCI meglio, per Rendere più
plausibile il nostro Discorso: a proposito della prassi di equiparare,
“democraticamente” l’idiozia alla Saggezza, è noto che fra qualche giorno in inghilterra
si terrà un “referendum”decisionale sulla permanenza o uscita di essa
dall’unione europea. Chiamare alle urne gli abitanti di età idonea, non sempre
o quasi mai, Cittadini, di un territorio rende concreta: la “democrazia formale
o di diritto”, la partecipazione di essi alle determinazioni politiche mediante
l’utilizzo del voto, che rappresenta una deliberazione, ovvero, la liberazione
di una decisione da due o più alternative, anche se la scelta tra esse non ha
bisogno di essere accompagnata dalle motivazioni che l’hanno generata.
“Tamen”,
sorge il problema che riguarda lo iato, mai colmato, forse, incolmabile tra la
“democrazia formale o di diritto” e la “democrazia sostanziale”. Partecipando
ad un “referendum” l’”incola” di un territorio può scribacchiare un sì o un no,
senza ulteriori, sofisticate giustificazioni. Ma egli possiede gli Strumenti Culturali tali da
Renderlo Responsabile, tali da Renderlo Cittadino in grado di Rispondere,
consapevolmente, alla Richiesta della Comunità, in cui vive, di Contribuire al
Bene Comune, essendoSi Informato, diligentemente, sull’intera questione che si
pone al suo Vaglio ? In democrazia sia che votino i “minus habentes” senza
cognizione di causa, sia che Si Esprimano Uomini di Bell’Intelletto, la somma
del convincimenti di costoro diventa “legge”.
E se la maggioranza dei votanti,
plasmatrice della “legge”, com’è plausibile che sia accaduto e che accada,
appartiene all’orda dei “minus habentes”, manipolata mentalmente, dal potere,
tramite, ad esempio, gli 80 euro renziani o gli strumenti catodici e
cibernetici tutti da esso amministrati, gestiti, quale mostricciattolo di
“legge” siamo obbligati a secondare ? Platone nel “Protagora” Proclamò, forse,
per Primo che “la democrazia è un sistema di governo impraticabile, ovvero
fondato su un fraintendimento, perché sono un’ esigua minoranza le persone
informate, o così sagge, da capire ciò che sarebbe meglio decidere, rispetto
alle soluzioni alternative di un problema”.
La “brexit” o la “non brexit” in
inghilterra sarà varata, anche, con l’assenso o il dissenso di quegli
“hooligans” che a marsiglia, in preda ai fumi dell’alcol, non spinti alla
violenza da altro che da essi, si stanno scontrando, da giorni, con la polizia
francese. In ultima analisi, la “legge”, partorita, democraticamente, dagli
intestini dei poveracci di cuore e di mente, è ripugnante, per Parafrasare
Mandel’Stam, come le dita di un barbiere. Essi non Pensano e allontanano,
vanificano l’Utopia della “Res Publica”!