Una nave storica. Un’impresa d’altri tempi. Un giovane bitontino di belle speranze. La nave scuola più bella del mondo, l’Amerigo Vespucci della Marina Militare italiana, ha doppiato Capo Horn per la prima volta nel suo quasi secolo di vita. La monumentale imbarcazione a legno, sospinta solo dalla forza delle vele ha oltreoassato quell’estremo lembo di terra del Sudamerica, che, a quelle latitudini è l’unica propaggine di terra in mezzo agli oceani e con di fronte l’Antartide, preda tanto dei fortissimi venti che arrivano in modo pressoché costante da Ovest, che delle perturbazioni generate dalla vicinanza con lo stesso continente antartico.
Il tutto spinge enormi masse d’acqua verso lo Stretto di Drake, dove il fondale marino passa repentinamente da 4000 a 100 metri. Capo Horn e l’Antartide, quindi, creano un passaggio obbligato per vento e mare determinando condizioni meteorologiche uniche. Un’attenta e meticolosa pianificazione della navigazione e l’approfondita valutazione delle condizioni meteomarine sono state alla base del successo della missione. Nell’equipaggio protagonista di questo capolavoro anche un nostro concittadino di belle speranze, l’allievo Francesco Ruggiero, poco più che ventenne, che ha provato questa “emozione indescrivibile”. Il veliero prosegue ora il suo viaggio nell’oceano Pacifico. Il prossimo 28 aprile entrerà nel porto di Valparaiso in Cile.