Maurizio Stefanizzi non è più il Commissario
di Polizia di Bitonto, il suo percorso professionale in città, cominciato
il 3 agosto 2015, si è concluso qualche giorno fa.
Abbiamo incontrato il dirigente per fare il punto
sulla situazione criminale cittadina e tracciare un bilancio della sua
permanenza negli uffici di via Traetta.
«Tutto sommato, mi sono trovato
bene. Sappiamo bene quali sono i quartieri della città dove operano i gruppi criminali, che ormai non sono
più clan. Fatta eccezione per un
presunto boss ancora in attività, leader veri non se ne vedono. Siamo
riusciti a debellare la banda delle rapine e cerchiamo di stringere il cerchio
intorno allo spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto nel centro storico».
Sì, perché la conformazione e la modalità di “aggregazione”
pare essere mutata: «Cambia il gruppo che
delinque a seconda del reato da compiere. Sono emersi degli “esperti” che a
seconda delle necessità vengono chiamati ad aggregarsi alla cellula criminale».
Ci sono rapporti con la criminalità barese? «Sicuramente, ma non c’è nessuna dipendenza
o precisa affiliazione», assicura l’ex dirigente.
Nell’ultimo bilancio effettuato e comunicato al
presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, durante la sua visita a
Bitonto sono circa mille i soggetti
presenti in città sottoposti a sorveglianza speciale e a misura di custodia
cautelare o obbligo di firma.
E scendiamo nel dettaglio dei reati dell’ultimo trimestremaggio-luglio 2016: a Bitonto ci sono stati 689 reati (5% della provincia), a
Molfetta 762 (6%) e a Bari 4867 (38%); nel dettaglio: 280 sono stati i reati
contro il patrimonio; 27 i reati per spaccio di sostanze stupefacenti; 16
contro la persona e 5 contro l’incolumità pubblica (Fonte dati: Ministero dell’Interno).
Quali sono i nodi più dolorosi che si porta dietro del
suo anno a Bitonto? «Sostanzialmente due. Il primo è che non è possibile che in una terra in cui l’agricoltura è
ancora la massima fonte di ricchezza ci siano così tanti furti durante l’anno.
Non c’è raccolta che non venga funestata da innumerevoli reati nell’agro».
Il secondo ci riguarda
ancor più da vicino: «Questa è una peculiarità negativa che ho notato solo a
Bitonto. In questi anni di attività di indagine, non abbiamo potuto usufruire
di una sola segnalazione anche anonima da parte dei cittadini. Incredibile.
Altrove ogni tanto mi capitava, ma qui mai. C’è troppa omertà in questa città e
ciò potrebbe costituire un freno per la crescita socioeconomica della comunità
tutta. Un vero peccato, perché Bitonto per altri versi è una città splendida».
Al momento è partito il “toto-nomi”
sul Commissario che prenderà il posto di Stefanizzi: si vocifera di una donna con vent’anni di attività e comprovata esperienza tra Sicilia e Puglia.