Per la vecchia scuola media Anna De Renzio è definitivamente giunta la parola “fine”. Ieri mattina i mezzi dell’impresa edile Antonio Modugno hanno infatti iniziato le operazioni di demolizione del palazzo tra via Carrara e via Leopardi che, per oltre quaranta anni, dal 1974 al 2016, ha ospitato l’istituto scolastico. È stato il lato del palazzo dove poggiano le scale anti-incendio ad andare per primo in frantumi. Entro pochi giorni quell’edificio per nulla accogliente, dove generazioni di bitontini hanno studiato, non esisterà più. Al suo posto sorgerà un edificio residenziale.
L’edificio era da un anno inutilizzato, dopo che la scuola era stata spostata nel plesso di via Berlinguer, lì dove fu la scuola elementare “Madre Teresa di Calcutta” e la scuola media “Vincenzo Rogadeo”. Nell’ottobre 2016 si tenne l’inaugurazione.
Per anni si è discusso sullo spostamento della De Renzio in una sede più congrua alle esigenze scolastiche. Quel palazzo privato, per cui il Comune di Bitonto ha sborsato fior di quattrini di affitto, a tutto era adatto tranne che ad una scuola, come sa bene chiunque l’abbia frequentato. Era il dicembre 2003, quando l’allora esecutivo di Nicola Pice affidò ad un gruppo di progettazione l’incarico di redigere il progetto di un nuovo istituto scolastico dove trasferire le attività didattiche. Nell’estate 2004, Palazzo Gentile diede il via libera al piano dei lavori, che sarebbero dovuti iniziare il 31 gennaio 2007 per mano della Tecnova srl di Gioia del Colle, aggiudicataria dell’appalto. Fine dei lavori prevista il 2009. Alla posa della prima pietra, nei terreni tra via Traiana e via Ammiraglio Vacca, intervenne l’attrice Monica Guerritore, in quei giorni a Bitonto per portare al teatro Traetta lo spettacolo “Giovanna D’Arco”. Ma a quella prima pietra non seguì una seconda. Il dilatarsi dei tempi e l’aumento dei costi portano al blocco del cantiere. Nel frattempo il calo demografico fa venir meno l’esigenza di un nuovo plesso.
Soltanto quest’anno, ad aprile, Palazzo Gentile ha posto definitivamente fine ad un dibattito durato quasi 15 anni, sancendo la volontà di dichiarare chiuso per sempre il cantiere ed estinguere il mutuo di circa 1milione e 200mila euro nel frattempo rimasto in piedi con la Cassa Depositi e Prestiti. Nel frattempo, le attività erano ormai state trasferite e quel brutto palazzo era ormai vuoto, ad attendere il suo destino: la demolizione.