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Viaggio fra i palazzi pericolanti del nostro centro storico. Dimenticato da tutti

Basta percorrere le strade del quartiere adiacente alla zona ormai definita "rossa" per fotografare chianche sconnesse, strutture mancanti di mattoni in tufo, ponteggi in legno a rischio crollo

Lucia Maggio by Lucia Maggio
23 Novembre 2022
in Cronaca
Viaggio fra i palazzi pericolanti del nostro centro storico. Dimenticato da tutti
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«Sembra quasi la città stia cadendo a pezzi». Le parole di un residente del centro storico di Bitonto hanno un tono ilare, ma fanno riflettere. Dopo il crollo del costone del muraglione di sostegno del terrapieno di via Solferino dovuto alle abbondanti piogge di domenica, è il turno di via Galilei. I tecnici comunali, impegnati nei controlli di tutta la zona del Lungo Lama, hanno riscontrato ieri problematiche strutturali anche in questo tratto. Il parapetto giudicato pericolante ha costretto il Comune a procedere a una chiusura in via precauzionale della pista ciclabile e di parte di piazza Castello. A delimitare l’area sono state disposte delle transenne. La strada continuerà, invece, ad essere aperta al traffico veicolare e pedonale. «Va fatto un intervento di consolidamento su tutto il muretto, non solo in via Galilei, ma anche in via Castelfidardo», ha dichiarato Giuseppe Santoruvo, assessore ai lavori pubblici. Ma per farlo bisognerà trovare le risorse. «Per via Solferino, nell’arco delle prossime ore incaricheremo la ditta per i lavori per cercare di metterla al più presto in sicurezza». Ancora in corso la quantificazione delle risorse. Nel frattempo, le due famiglie evacuate, domenica notte, non sono ancora rientrate nelle loro abitazioni ai civici 96 e 98. «Era necessario il crollo del costone e rischiare altri incidenti per pensare a mettere in sicurezza la zona ormai definita “rossa”?», si chiede un residente di via Solferino. «Abbiamo fatto diverse segnalazioni al Comune, l’ultima l’anno scorso, per le condizioni in cui versano, ad esempio, le mura vicino Torre Scaraggi e di fronte all’ex Macello senza ottenere riscontri. Ci sono diversi segni di cedimento, perché non si è pensato a contenerli almeno con delle reti?». Solo un esperto in materia potrebbe definire le reali cause del crollo che si è già verificato pochi metri più avanti e prevenirne altri. Ma, a quanto pare, non è l’unico tratto ad essere pericolante. L’aria natalizia che già illumina i volti di chi con dovizia sta addobbando le vie del centro storico non nasconde nei loro occhi la preoccupazione.  Basta raggiungere la scalinata che porta verso Muro del macello e si affaccia su via Solferino per fotografare le condizioni in cui versa. «Le chianche sono sconnesse, non è agibile soprattutto per mia madre che ha una disabilità motoria -ha raccontato una cittadina-. Abbiamo chiesto tempo fa una rampa, ma ci hanno detto che è impossibile da realizzare per una questione di vincoli». L’attenzione ricade anche su un’abitazione dallo stato fatiscente, «la struttura alla base della gradinata d’accesso rischia di crollare, mancano alcuni mattoni in tufo. Nessuna ombra di interventi manutentivi anche qui fino ad oggi. Per non parlare del pericolo che corriamo quando attraversiamo corte Giovanni Pietro Ministri.  Ci sono tra due edifici dei ponteggi in legno e in ferro in stato precario, alcune travi sono rotte. Un’altra perturbazione come quella di domenica sarebbe fatale». Non è tutto. «Abbiamo segnalato più volte alla polizia locale un albero -ha aggiunto un’altra cittadina-, sorto in un’abitazione nelle vicinanze, che continua a crescere e i rami hanno invaso anche il mio atrio». La speranza è che, una volta richiesto alla Regione lo stato di emergenza per via Solferino, arrivino le risorse per mettere in sicurezza non solo quella strada, ma anche i palazzi del quartiere adiacente, in condizioni altrettanto precarie.

«Sembra quasi la città stia cadendo a pezzi». Le parole di un residente del centro storico di Bitonto hanno un tono ilare, ma fanno riflettere. Dopo il crollo del costone del muraglione di sostegno del terrapieno di via Solferino dovuto alle abbondanti piogge di domenica, è il turno di via Galilei. I tecnici comunali, impegnati nei controlli di tutta la zona del Lungo Lama, hanno riscontrato ieri problematiche strutturali anche in questo tratto. Il parapetto giudicato pericolante ha costretto il Comune a procedere a una chiusura in via precauzionale della pista ciclabile e di parte di piazza Castello. A delimitare l’area sono state disposte delle transenne. La strada continuerà, invece, ad essere aperta al traffico veicolare e pedonale. «Va fatto un intervento di consolidamento su tutto il muretto, non solo in via Galilei, ma anche in via Castelfidardo», ha dichiarato Giuseppe Santoruvo, assessore ai lavori pubblici. Ma per farlo bisognerà trovare le risorse. «Per via Solferino, nell’arco delle prossime ore incaricheremo la ditta per i lavori per cercare di metterla al più presto in sicurezza». Ancora in corso la quantificazione delle risorse. Nel frattempo, le due famiglie evacuate, domenica notte, non sono ancora rientrate nelle loro abitazioni ai civici 96 e 98. «Era necessario il crollo del costone e rischiare altri incidenti per pensare a mettere in sicurezza la zona ormai definita “rossa”?», si chiede un residente di via Solferino. «Abbiamo fatto diverse segnalazioni al Comune, l’ultima l’anno scorso, per le condizioni in cui versano, ad esempio, le mura vicino Torre Scaraggi e di fronte all’ex Macello senza ottenere riscontri. Ci sono diversi segni di cedimento, perché non si è pensato a contenerli almeno con delle reti?». Solo un esperto in materia potrebbe definire le reali cause del crollo che si è già verificato pochi metri più avanti e prevenirne altri. Ma, a quanto pare, non è l’unico tratto ad essere pericolante. L’aria natalizia che già illumina i volti di chi con dovizia sta addobbando le vie del centro storico non nasconde nei loro occhi la preoccupazione.  Basta raggiungere la scalinata che porta verso Muro del macello e si affaccia su via Solferino per fotografare le condizioni in cui versa. «Le chianche sono sconnesse, non è agibile soprattutto per mia madre che ha una disabilità motoria -ha raccontato una cittadina-. Abbiamo chiesto tempo fa una rampa, ma ci hanno detto che è impossibile da realizzare per una questione di vincoli». L’attenzione ricade anche su un’abitazione dallo stato fatiscente, «la struttura alla base della gradinata d’accesso rischia di crollare, mancano alcuni mattoni in tufo. Nessuna ombra di interventi manutentivi anche qui fino ad oggi. Per non parlare del pericolo che corriamo quando attraversiamo corte Giovanni Pietro Ministri.  Ci sono tra due edifici dei ponteggi in legno e in ferro in stato precario, alcune travi sono rotte. Un’altra perturbazione come quella di domenica sarebbe fatale». Non è tutto. «Abbiamo segnalato più volte alla polizia locale un albero -ha aggiunto un’altra cittadina-, sorto in un’abitazione nelle vicinanze, che continua a crescere e i rami hanno invaso anche il mio atrio». La speranza è che, una volta richiesto alla Regione lo stato di emergenza per via Solferino, arrivino le risorse per mettere in sicurezza non solo quella strada, ma anche i palazzi del quartiere adiacente, in condizioni altrettanto precarie.

«Sembra quasi la città stia cadendo a pezzi». Le parole di un residente del centro storico di Bitonto hanno un tono ilare, ma fanno riflettere. Dopo il crollo del costone del muraglione di sostegno del terrapieno di via Solferino dovuto alle abbondanti piogge di domenica, è il turno di via Galilei. I tecnici comunali, impegnati nei controlli di tutta la zona del Lungo Lama, hanno riscontrato ieri problematiche strutturali anche in questo tratto. Il parapetto giudicato pericolante ha costretto il Comune a procedere a una chiusura in via precauzionale della pista ciclabile e di parte di piazza Castello. A delimitare l’area sono state disposte delle transenne. La strada continuerà, invece, ad essere aperta al traffico veicolare e pedonale. «Va fatto un intervento di consolidamento su tutto il muretto, non solo in via Galilei, ma anche in via Castelfidardo», ha dichiarato Giuseppe Santoruvo, assessore ai lavori pubblici. Ma per farlo bisognerà trovare le risorse. «Per via Solferino, nell’arco delle prossime ore incaricheremo la ditta per i lavori per cercare di metterla al più presto in sicurezza». Ancora in corso la quantificazione delle risorse. Nel frattempo, le due famiglie evacuate, domenica notte, non sono ancora rientrate nelle loro abitazioni ai civici 96 e 98. «Era necessario il crollo del costone e rischiare altri incidenti per pensare a mettere in sicurezza la zona ormai definita “rossa”?», si chiede un residente di via Solferino. «Abbiamo fatto diverse segnalazioni al Comune, l’ultima l’anno scorso, per le condizioni in cui versano, ad esempio, le mura vicino Torre Scaraggi e di fronte all’ex Macello senza ottenere riscontri. Ci sono diversi segni di cedimento, perché non si è pensato a contenerli almeno con delle reti?». Solo un esperto in materia potrebbe definire le reali cause del crollo che si è già verificato pochi metri più avanti e prevenirne altri. Ma, a quanto pare, non è l’unico tratto ad essere pericolante. L’aria natalizia che già illumina i volti di chi con dovizia sta addobbando le vie del centro storico non nasconde nei loro occhi la preoccupazione.  Basta raggiungere la scalinata che porta verso Muro del macello e si affaccia su via Solferino per fotografare le condizioni in cui versa. «Le chianche sono sconnesse, non è agibile soprattutto per mia madre che ha una disabilità motoria -ha raccontato una cittadina-. Abbiamo chiesto tempo fa una rampa, ma ci hanno detto che è impossibile da realizzare per una questione di vincoli». L’attenzione ricade anche su un’abitazione dallo stato fatiscente, «la struttura alla base della gradinata d’accesso rischia di crollare, mancano alcuni mattoni in tufo. Nessuna ombra di interventi manutentivi anche qui fino ad oggi. Per non parlare del pericolo che corriamo quando attraversiamo corte Giovanni Pietro Ministri.  Ci sono tra due edifici dei ponteggi in legno e in ferro in stato precario, alcune travi sono rotte. Un’altra perturbazione come quella di domenica sarebbe fatale». Non è tutto. «Abbiamo segnalato più volte alla polizia locale un albero -ha aggiunto un’altra cittadina-, sorto in un’abitazione nelle vicinanze, che continua a crescere e i rami hanno invaso anche il mio atrio». La speranza è che, una volta richiesto alla Regione lo stato di emergenza per via Solferino, arrivino le risorse per mettere in sicurezza non solo quella strada, ma anche i palazzi del quartiere adiacente, in condizioni altrettanto precarie.

«Sembra quasi la città stia cadendo a pezzi». Le parole di un residente del centro storico di Bitonto hanno un tono ilare, ma fanno riflettere. Dopo il crollo del costone del muraglione di sostegno del terrapieno di via Solferino dovuto alle abbondanti piogge di domenica, è il turno di via Galilei. I tecnici comunali, impegnati nei controlli di tutta la zona del Lungo Lama, hanno riscontrato ieri problematiche strutturali anche in questo tratto. Il parapetto giudicato pericolante ha costretto il Comune a procedere a una chiusura in via precauzionale della pista ciclabile e di parte di piazza Castello. A delimitare l’area sono state disposte delle transenne. La strada continuerà, invece, ad essere aperta al traffico veicolare e pedonale. «Va fatto un intervento di consolidamento su tutto il muretto, non solo in via Galilei, ma anche in via Castelfidardo», ha dichiarato Giuseppe Santoruvo, assessore ai lavori pubblici. Ma per farlo bisognerà trovare le risorse. «Per via Solferino, nell’arco delle prossime ore incaricheremo la ditta per i lavori per cercare di metterla al più presto in sicurezza». Ancora in corso la quantificazione delle risorse. Nel frattempo, le due famiglie evacuate, domenica notte, non sono ancora rientrate nelle loro abitazioni ai civici 96 e 98. «Era necessario il crollo del costone e rischiare altri incidenti per pensare a mettere in sicurezza la zona ormai definita “rossa”?», si chiede un residente di via Solferino. «Abbiamo fatto diverse segnalazioni al Comune, l’ultima l’anno scorso, per le condizioni in cui versano, ad esempio, le mura vicino Torre Scaraggi e di fronte all’ex Macello senza ottenere riscontri. Ci sono diversi segni di cedimento, perché non si è pensato a contenerli almeno con delle reti?». Solo un esperto in materia potrebbe definire le reali cause del crollo che si è già verificato pochi metri più avanti e prevenirne altri. Ma, a quanto pare, non è l’unico tratto ad essere pericolante. L’aria natalizia che già illumina i volti di chi con dovizia sta addobbando le vie del centro storico non nasconde nei loro occhi la preoccupazione.  Basta raggiungere la scalinata che porta verso Muro del macello e si affaccia su via Solferino per fotografare le condizioni in cui versa. «Le chianche sono sconnesse, non è agibile soprattutto per mia madre che ha una disabilità motoria -ha raccontato una cittadina-. Abbiamo chiesto tempo fa una rampa, ma ci hanno detto che è impossibile da realizzare per una questione di vincoli». L’attenzione ricade anche su un’abitazione dallo stato fatiscente, «la struttura alla base della gradinata d’accesso rischia di crollare, mancano alcuni mattoni in tufo. Nessuna ombra di interventi manutentivi anche qui fino ad oggi. Per non parlare del pericolo che corriamo quando attraversiamo corte Giovanni Pietro Ministri.  Ci sono tra due edifici dei ponteggi in legno e in ferro in stato precario, alcune travi sono rotte. Un’altra perturbazione come quella di domenica sarebbe fatale». Non è tutto. «Abbiamo segnalato più volte alla polizia locale un albero -ha aggiunto un’altra cittadina-, sorto in un’abitazione nelle vicinanze, che continua a crescere e i rami hanno invaso anche il mio atrio». La speranza è che, una volta richiesto alla Regione lo stato di emergenza per via Solferino, arrivino le risorse per mettere in sicurezza non solo quella strada, ma anche i palazzi del quartiere adiacente, in condizioni altrettanto precarie.

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