Il Sindaco Michele Abbaticchio, preoccupato per la situazione dei contagi in città, ha fatto ieri il punto della situazione nella diretta trasmessa dal suo profilo Facebook. Tra le questioni salienti su cui si è espresso, l’inizio dell’anno scolastico.
Per le scuole secondarie di secondo grado la decisione non spetta al Comune perciò “inizieranno nel periodo previsto. Penso sarà più semplice far capire ai ragazzi più grandi la necessità di mantenere la distanza fisica”
L’attesa delle attrezzature richieste preoccupa molto il primo cittadino, ma non solo, perché “molto non è stato preparato come ci saremmo aspettati. Zero strumenti per consentire ai dirigenti scolastici di controllare la temperatura ai bambini, mense nelle scuole dell’infanzia consentite con educatori in numero assolutamente esiguo per garantire le distanze, strumenti informatici fermi ancora al periodo pre-Covid. A presidi e insegnanti è stata consegnata una bomba pronta ad esplodere”.
Nello specifico, “Abbiamo acquistato 1300 banchi monouso, 400 nuovi armadi, per arrivare all’apertura delle scuole più completa possibile. Abbiamo aumentato i mezzi scuolabus, devo con grande onesta manifestare la mia preoccupazione, per il fatto che dobbiamo dare ai genitori il compito di misurare la febbre ai bambini ogni giorno. Alcuni dirigenti stanno pensando di non usare le palestre, ci sono problemi anche per le mense”.
Per questo, amaro è il commento sulle decisioni prese dal Governo. “Avremmo voluto che il Ministero della Azzolina fosse stato più vicino alle esigenze ‘terrene’ di genitori, alunni e docenti e che, prima di parlare di rotelle sotto i banchi e di gabbie in plexiglass, avesse pensato a spazi idonei compatibili con i tempi della burocrazia, dal Parlamento stesso voluti. Prepariamoci a richiudere innumerevoli istituti alle prime avvisaglie e all’inevitabile piano di ristrutturazione culturale da sottoporre ai nostri ragazzi”.
Questa decisione spetterebbe, in tal caso, allo Stato e si spera che non si arrivi al punto di dover chiudere le scuole perché “sono importanti per la crescita dei nostri figli e noi faremo di tutto per garantire la massima tutela. Qualora i contagi dovessero presentarsi e si fosse costretti a chiudere scuole o classi, sarà necessario fare un piano di formazione”.
Il Sindaco Michele Abbaticchio, preoccupato per la situazione dei contagi in città, ha fatto ieri il punto della situazione nella diretta trasmessa dal suo profilo Facebook. Tra le questioni salienti su cui si è espresso, l’inizio dell’anno scolastico.
Per le scuole secondarie di secondo grado la decisione non spetta al Comune perciò “inizieranno nel periodo previsto. Penso sarà più semplice far capire ai ragazzi più grandi la necessità di mantenere la distanza fisica”
L’attesa delle attrezzature richieste preoccupa molto il primo cittadino, ma non solo, perché “molto non è stato preparato come ci saremmo aspettati. Zero strumenti per consentire ai dirigenti scolastici di controllare la temperatura ai bambini, mense nelle scuole dell’infanzia consentite con educatori in numero assolutamente esiguo per garantire le distanze, strumenti informatici fermi ancora al periodo pre-Covid. A presidi e insegnanti è stata consegnata una bomba pronta ad esplodere”.
Nello specifico, “Abbiamo acquistato 1300 banchi monouso, 400 nuovi armadi, per arrivare all’apertura delle scuole più completa possibile. Abbiamo aumentato i mezzi scuolabus, devo con grande onesta manifestare la mia preoccupazione, per il fatto che dobbiamo dare ai genitori il compito di misurare la febbre ai bambini ogni giorno. Alcuni dirigenti stanno pensando di non usare le palestre, ci sono problemi anche per le mense”.
Per questo, amaro è il commento sulle decisioni prese dal Governo. “Avremmo voluto che il Ministero della Azzolina fosse stato più vicino alle esigenze ‘terrene’ di genitori, alunni e docenti e che, prima di parlare di rotelle sotto i banchi e di gabbie in plexiglass, avesse pensato a spazi idonei compatibili con i tempi della burocrazia, dal Parlamento stesso voluti. Prepariamoci a richiudere innumerevoli istituti alle prime avvisaglie e all’inevitabile piano di ristrutturazione culturale da sottoporre ai nostri ragazzi”.
Questa decisione spetterebbe, in tal caso, allo Stato e si spera che non si arrivi al punto di dover chiudere le scuole perché “sono importanti per la crescita dei nostri figli e noi faremo di tutto per garantire la massima tutela. Qualora i contagi dovessero presentarsi e si fosse costretti a chiudere scuole o classi, sarà necessario fare un piano di formazione”.
Il Sindaco Michele Abbaticchio, preoccupato per la situazione dei contagi in città, ha fatto ieri il punto della situazione nella diretta trasmessa dal suo profilo Facebook. Tra le questioni salienti su cui si è espresso, l’inizio dell’anno scolastico.
Per le scuole secondarie di secondo grado la decisione non spetta al Comune perciò “inizieranno nel periodo previsto. Penso sarà più semplice far capire ai ragazzi più grandi la necessità di mantenere la distanza fisica”
L’attesa delle attrezzature richieste preoccupa molto il primo cittadino, ma non solo, perché “molto non è stato preparato come ci saremmo aspettati. Zero strumenti per consentire ai dirigenti scolastici di controllare la temperatura ai bambini, mense nelle scuole dell’infanzia consentite con educatori in numero assolutamente esiguo per garantire le distanze, strumenti informatici fermi ancora al periodo pre-Covid. A presidi e insegnanti è stata consegnata una bomba pronta ad esplodere”.
Nello specifico, “Abbiamo acquistato 1300 banchi monouso, 400 nuovi armadi, per arrivare all’apertura delle scuole più completa possibile. Abbiamo aumentato i mezzi scuolabus, devo con grande onesta manifestare la mia preoccupazione, per il fatto che dobbiamo dare ai genitori il compito di misurare la febbre ai bambini ogni giorno. Alcuni dirigenti stanno pensando di non usare le palestre, ci sono problemi anche per le mense”.
Per questo, amaro è il commento sulle decisioni prese dal Governo. “Avremmo voluto che il Ministero della Azzolina fosse stato più vicino alle esigenze ‘terrene’ di genitori, alunni e docenti e che, prima di parlare di rotelle sotto i banchi e di gabbie in plexiglass, avesse pensato a spazi idonei compatibili con i tempi della burocrazia, dal Parlamento stesso voluti. Prepariamoci a richiudere innumerevoli istituti alle prime avvisaglie e all’inevitabile piano di ristrutturazione culturale da sottoporre ai nostri ragazzi”.
Questa decisione spetterebbe, in tal caso, allo Stato e si spera che non si arrivi al punto di dover chiudere le scuole perché “sono importanti per la crescita dei nostri figli e noi faremo di tutto per garantire la massima tutela. Qualora i contagi dovessero presentarsi e si fosse costretti a chiudere scuole o classi, sarà necessario fare un piano di formazione”.
Il Sindaco Michele Abbaticchio, preoccupato per la situazione dei contagi in città, ha fatto ieri il punto della situazione nella diretta trasmessa dal suo profilo Facebook. Tra le questioni salienti su cui si è espresso, l’inizio dell’anno scolastico.
Per le scuole secondarie di secondo grado la decisione non spetta al Comune perciò “inizieranno nel periodo previsto. Penso sarà più semplice far capire ai ragazzi più grandi la necessità di mantenere la distanza fisica”
L’attesa delle attrezzature richieste preoccupa molto il primo cittadino, ma non solo, perché “molto non è stato preparato come ci saremmo aspettati. Zero strumenti per consentire ai dirigenti scolastici di controllare la temperatura ai bambini, mense nelle scuole dell’infanzia consentite con educatori in numero assolutamente esiguo per garantire le distanze, strumenti informatici fermi ancora al periodo pre-Covid. A presidi e insegnanti è stata consegnata una bomba pronta ad esplodere”.
Nello specifico, “Abbiamo acquistato 1300 banchi monouso, 400 nuovi armadi, per arrivare all’apertura delle scuole più completa possibile. Abbiamo aumentato i mezzi scuolabus, devo con grande onesta manifestare la mia preoccupazione, per il fatto che dobbiamo dare ai genitori il compito di misurare la febbre ai bambini ogni giorno. Alcuni dirigenti stanno pensando di non usare le palestre, ci sono problemi anche per le mense”.
Per questo, amaro è il commento sulle decisioni prese dal Governo. “Avremmo voluto che il Ministero della Azzolina fosse stato più vicino alle esigenze ‘terrene’ di genitori, alunni e docenti e che, prima di parlare di rotelle sotto i banchi e di gabbie in plexiglass, avesse pensato a spazi idonei compatibili con i tempi della burocrazia, dal Parlamento stesso voluti. Prepariamoci a richiudere innumerevoli istituti alle prime avvisaglie e all’inevitabile piano di ristrutturazione culturale da sottoporre ai nostri ragazzi”.
Questa decisione spetterebbe, in tal caso, allo Stato e si spera che non si arrivi al punto di dover chiudere le scuole perché “sono importanti per la crescita dei nostri figli e noi faremo di tutto per garantire la massima tutela. Qualora i contagi dovessero presentarsi e si fosse costretti a chiudere scuole o classi, sarà necessario fare un piano di formazione”.