Prima, s’è presa la domenica sera su Rai 3, poi si è piazzata su RaiPlay, ove chiunque voglia rivedere l’opera, può cliccarci in qualsiasi momento.
Stiamo parlando de “Il giorno più bello“, il film diretto dal regista bitontino Vito Palmieri, girato in Puglia ormai otto anni fa. La pellicola può vantare un piccolo record: è il primo film a parlare di nozze gay in Italia. E lo fa con leggerezza e delicatezza, tratti distintivi del cineasta nostro concittadino.
Dunque.
Andrea e Filippo si amano e stanno insieme da molti anni, per questo Andrea pensa che sia giunto il momento di sposarsi e fa registrare al comune una richiesta con il proprio nome, come fosse quello di una donna: la signora Andrea Viglione. Essere unito civilmente con Filippo a lui non basta, vuole il matrimonio. Non sa, però, che molte questioni dovranno essere risolte prima di quel giorno. Innanzitutto, Filippo non trova il coraggio di dire che è gay a suo padre e a suo nonno, due affermati notai della provincia pugliese. Per questo finge di sposare Amanda, una sua amica che si presta all’inganno per aiutarlo. Ma Filippo non è l’unico a non aver il coraggio di dire la verità in famiglia. Anche Anna, la madre di Andrea, che, ancora minorenne, si è rifatta una vita negli Stati Uniti, lasciando il figlio alle cure degli zii Peppino e Luisa, non riesce a dire a suo marito Anthony e a suo figlio Jimmy che Andrea è gay. Soprattutto perché Anthony è candidato a governatore del Kansas per i conservatori e suo figlio Jimmy, pur essendo ancora un bambino, è già un talentuoso predicatore evangelico di rigidi principi.
Insomma, se volete sapere come va a finire questa storia appassionante, non dovete far altro che andare su RaiPlay e concedervi 80 minuti di pensosa spensieratezza con la creazione del nostro Vito.