Il gruppo scout “Giovanni Paolo II” – Bitonto 1 della Parrocchia dei Santi Medici si appresta a vivere una splendida avventura nel segno della fede e della fratellanza: infatti, una delegazione di ragazzi tra i 16 e i 21 anni parteciperanno a “Il cammino di Santa Caterina – via Francigena”, un viaggio a piedi in programma dal 27 al 31 luglio, che li porterà da Siena alla provincia di Viterbo, a Soriano nel Cimino, presso la base scout Brown Sea.
I 6 ragazzi bitontini – Stefania Terlizzi, Melissa Palmieri, Valeria Antuofermo, Monica Minenna, Alessandra Valerio e Giuseppe Cotugno – partiranno in autobus, assieme ai colleghi di distretto di Palo del Colle, alla volta della Toscana la sera di venerdì 26 e dal mattino seguente, dopo l’incontro con le delegazioni di Meolo (Veneto) e ragazzi stranieri di Francia e Ucraina, si muoveranno verso il viterbese in un cammino lungo diversi chilometri ma ricco di condivisione, fede, speranza e gioia.
L’esperienza però non terminerà all’arrivo a Soriano nel Comino, perché il giorno 3 agosto oltre 3mila rappresentanti scout provenienti da ben 14 paesi nel mondo (oltre l’Italia, anche Belgio, Bielorussia, Brasile, Francia, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Spagna, Svizzera, Ucraina, Canada, Usa, Messico) si incontreranno tutti in Piazza San Pietro, in Vaticano, a Roma, per essere ricevuti in udienza da Papa Francesco in quella che si prospetta sarà una giornata all’insegna della fratellanza.
Non è la prima volta che il gruppo scout dei Santi Medici, capitanato dal capogruppo Giusy Barone, effettua percorsi a piedi di una certa distanza: ad esempio, a Pasqua, sono stati protagonisti dei 60 chilometri a piedi percorsi in tre giorni per il “Cammino Materano”.
Ora però aumentano le difficoltà e le distanze ma c’è tanta attesa per questa nuova avventura formativa nella vita di ciascuno dei partecipanti.
«C’è una pressione positiva, che stimola ad affrontare con entusiasmo e curiosità questa esperienza – commentano i sei protagonisti del cammino –. Sarà anche una prova fisica importante, non abbiamo fatto un percorso di preparazione ma la fede, la voglia, lo stare in gruppo con gli amici, la soddisfazione da provare una volta raggiunto il traguardo, ci spingono a fare così tanti chilometri, sotto il sole o la pioggia, dimostrare la nostra forza fisica. Il nostro simbolo sono tre pali, strada comunità e servizio, uniti da una corda, la fede appunto. Questo ci spinge ad andare avanti. E poi sarà un cammino che ci farà conoscere nuove culture essendo un viaggio da affrontare con persone provenienti da punti diversi del mondo».