Ieri sera, in
occasione di Musica in Largo Teatro, Città
Democratica ha cominciato la raccolta firme per la proposta nazionale di
legge di iniziativa popolare sulla Mobilità
Nuova.
«Questa
iniziativa, condivisa col sindaco e col vice sindaco, con l’assessorato alla
mobilità sostenibile, e presto con tutta la Giunta e il Consiglio Comunale, si
inserisce in un contesto di vero e proprio risveglio
culturale che sta interessando il Centro Storico e la città tutta di Bitonto
col felice ritorno in voga della bicicletta come mezzo di trasporto per spostamenti
a raggio 3 km in città – spiega in un comunicato la forza di maggioranza in
consiglio comunale – Piacevolmente notiamo anche da noi ciò che gli studi
ritrovano in tutto il Paese, ovvero l’aumento di appeal della bici sui giovani,
che cominciano a sostituirla all’automobile».
«Recentemente la nostra associazione ha presentato un progetto
all’Assessorato Regionale alla Mobilità con cui chiedevamo 75 biciclette da
distribuire ad associazioni che si impegnavano a promuovere la mobilità
ciclistica con organizzazione di eventi di vario tipo. La consegna delle bici è
avvenuta in data 21 giugno a 12 associazioni – continua – Ma crediamo che
questo concreto cambiamento di abitudini, di stili di vita, sia stato innescato
da una serie di fattori. In primis dall’istituzione della zona pedonale permanente
in piazza Cavour, coll’intento di pervenire alla ZTL, dalla chiusura al
traffico ogni giorno dalle 18 alle 22 di Corso Vittorio Emanuele, dalle serate
di musica (Bitonto Notte di Musica e Musica in Largo Teatro) con
pedonalizzazione provvisoria diffusa e dal Centro Commerciale Naturale. Ultima
in ordine di tempo la gioiosa tappa del Giro d’Italia in rosa, che è stata come
una chiamata alle armi per il popolo della bicicletta, senz’altro destinato a
crescere. Tra non molto infatti l’Amministrazione porterà a compimento un
intervento integrato (da Città Democratica auspicato nel consiglio comunale di
circa un anno fa a Mariotto in cui si approvava la variante al progetto del
Park&Ride) di mobilità nuova con pista ciclopedonale che colleghi il park&ride
con il centro storico per circa un km di pista dalla periferia sud al centro
città».
Ora,
presentiamo il Manifesto per la Mobilità Nuova che contiene le idee guida che
devono suggerire la strada per una città più a misura d’uomo – spiegano da
Città Democratica – “La Rete per la Mobilità Nuova” è una realtà che unisce le
persone che quotidianamente si muovono usando i treni, il trasporto pubblico
locale, la bici e le proprie gambe, e che rappresentano una maggioranza ignara
di esserlo. La Rete nasce con lo scopo di diffondere e promuovere la Mobilità
Nuova tra cittadini, associazioni, movimenti, amministrazioni e istituzioni».
Il documento
di Città Democratica poi passa in rassegna i vari punti a favore della “mobilità
nuova”.
«La Mobilità Nuova è
l’unica mobilità possibile e desiderabile, la sola in grado di soddisfare le
esigenze di spostamento dei cittadini in modo razionale, ovvero sicuro, efficiente
ed ecologico.
La Mobilità Nuova è un
paradigma di organizzazione e gestione dei flussi di persone che impone il
passaggio da un’ottica autocentrica a una umanocentrica. Essa ridefinisce i
criteri di efficienza e le priorità, assegnando un peso maggiore a indicatori
fino a oggi svalutati o sottostimati: la sicurezza, la salute delle persone, la
vivibilità delle strade, l’equità sociale, la salvaguardia del territorio, la
“rapidità diffusa” scaturita da un sistema di trasporti che funziona e non da
una velocità eccessiva e fuori controllo.
La Mobilità Nuova considera
come unica portatrice di interessi la collettività tutta. Persegue, dunque,
l’interesse generale, anche quello di motociclisti e automobilisti.
La Mobilità Nuova ruota
attorno a quattro perni: l’uso della bici; l’uso delle gambe; l’uso del tpl e
della rete ferroviaria nazionale; l’uso occasionale dell’auto (car sharing, car
pooling, taxi).
La Mobilità Nuova predilige
un principio di leggerezza strutturale e di economia nei trasporti:
– piccole
opere per rendere più efficiente il traffico locale e i gli spostamenti
pendolari invece che grandi infrastrutture nazionali e transnazionali;
–
condivisione calmierata delle strade tra le varie utenze invece che separazione
tramite infrastrutture;
– brevi
spostamenti e piccoli carichi per i nostri acquisti, rivitalizzando il tessuto
sociale ed economico dei nostri quartieri, invece che saltuari pellegrinaggi
nei grandi templi del consumo di massa in periferia.
La Mobilità Nuova traccia
un percorso che ogni realtà urbana può imboccare, dal piccolo paese alla
metropoli, individuando uno split modale ideale tra i vari mezzi di trasporto
da fissare come obiettivo.
La Mobilità Nuova, agendo su
trasporti e spostamenti, modifica lo spazio pubblico e la sua destinazione
d’uso. È una preziosa chiave di lettura per ripensare completamente le nostre
città, l’occasione per immaginare un nuovo urbanesimo.
La Mobilità Nuova sostituisce
un sistema caotico, casuale e diseconomico, quello autocentrico, con uno ad
alta intermodalità in grado di generare un considerevole risparmio sia per il
singolo cittadino che per la comunità. Spostamenti rapidi e coordinati, una
minore incidentalità, e una migliore qualità della vita hanno ricadute positive
a ogni livello, dall’economia familiare fino alla spesa pubblica sanitaria.
La Mobilità Nuova impone
un radicale ripensamento nell’allocazione delle risorse economiche per i
trasporti, privilegiando le opere di mobilità urbana, locale e regionale
rispetto alle opere autostradali e all’alta velocità ferroviaria. Promuove una
maggiore efficienza nella gestione delle risorse, con particolare attenzione
all’erogazione dei servizi legati ai trasporti. Trasforma l’investimento nel
trasporto pubblico in un investimento produttivo, che crea lavoro e aumenta
l’efficienza diffusa».