Francesco
Mundo prima, Cosimo Bonasia dopo.
Ci
sono anche gli ingegneri bitontini a dar supporto e solidarietà a
Concetta Giasi, che qualche giorno fa ha preso coraggio e forza e ha
denunciato alla procura di Bari il malaffare, la malagestione e il
clientelismo che circolerebbero nell’Ordine degli ingegneri del
capoluogo.
E
che proprio lei, professoressa del Politecnico, avrebbe subito. «Sono
stata eletta con mille preferenze – racconta–
e nonostante questo non mi hanno scelto come presidente, nominando
chi ha avuto meno voti. Sono entrata in Consiglio con la voglia di
dare spazio ai giovani ingegneri, per fare qualcosa di buono per la
società, senza pensare al mio interesse. Ed invece mi sono scontrata
con una realtà ben diversa». Dove,
inoltre, ci sarebbero «13ingegneri che da dieci anni hanno il 26 per cento delle segnalazioni
negli incarichi pubblici, gare d’appalto, commissioni pubbliche.Persino
le segnalazioni agli enti pubblici per eventuali partecipazioni nelle
commissioni, sono tutte appannaggio di pochi. Io ho cercato di
inserire negli elenchi giovani ingegneri, ma alla fine vanno sempre
le stesse persone».
Giasi
ha denunciato anche altro. «L’Ordine
degli ingegneri, prima del mio arrivo, non sapeva di essere un ente
pubblico. Pensava invece di essere un’organizzazione privata. Non
seguiva regole né leggi ed era improntato sulle “consuetudini
consolidate”. Mi hanno costretta a stare zitta. Vengo derisa in
continuazione, per fortuna non da tutto il Consiglio».
Il
presidente degli ingegneri baresi, Domenico Perrini, ovviamente ha
respinto le accuse e ha querelato la professoressa.
Che ha ben
ricevuto ben presto la vicinanza dei colleghi bitontini. In primis diFrancesco Mundo, capogruppo comunale Psi e presidente della
3°commissione consiliare, che ha definito Giasi un esempio per
tanti, perché «con
coraggio e determinazione sta conducendo una battaglia di legalità e
trasparenza che le fa onore. Merita l’ammirazione e la stima di
tantissimi colleghi, giovani e meno giovani, che ormai rassegnati
vedono come qualcosa di inarrivabile le esperienze professionali da
lei denunciate».
Solidarietà
è arrivata anche da Cosimo Bonasia, presidente degli ingegneri
bitontini, secondo cui «tutti
i veri, sani ed onesti colleghi sono con te, e prima o poi gli altri
dovranno cadere».