Lo
chiamano “il male del secolo” e desta sempre più paura perché spesso
giudicato un “viaggio senza ritorno”.
Eppure
così non è. A fornire dati incoraggianti, proprio nella Giornata mondiale contro il cancro, celebrata ogni 4 febbraio, uno
studio americano. Nonostante i dati che confermano una maggiore incidenza dei tumori, secondo gli scienziati
d’oltreoceano, dal 1990 a oggi, si è assistito ad una diminuzione del 20% del rischio complessivo di morte per cancro.
Una
tendenza che trova conferma anche nel nostro Paese. L’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), infatti, ha
contato nel 2013, 366mila nuove diagnosi di cancro e circa 173mila
decessi.
I
meriti, ovviamente, non possono che andare alla ricerca.
«Nonostante i pochi fondi disponibili, la ricerca
italiana sta contribuendo moltissimo alla ricerca per la cura del cancro – ha recentemente dichiarato il bitontino Antonio Moschetta, direttore
scientifico dell’Istituto Oncologico
Giovanni Paolo II di Bari -. Oggi il 57%
dei tumori risulta curabile, per alcuni si sfiorano tassi
prossimi al 90%: merito delle procedure di screening, che anticipano le
diagnosi, e di terapie più mirate».
La parola d’ordine non può che essere “prevenzione”.
Stile di vita sano e corretta alimentazione i must.
«Ci sono nutrienti che “accendono” i geni
specifici e aumentano l’infiammazione, alla base dei processi neoplastici.
Diversi studi di nutrigenomica, poi, dimostrano che spesso i cancerogeni
arrivano dagli alimenti».
Consigliata la dieta mediterranea: meno sale e zuccheri, più cereali integrali e,
in generale, equilibrio nei pasti, no alle pietanze ad alto indice glicemico,
peggio se consumate a tarda ora.