Quasi 17 milioni di euro di fatturato, 2,1 milioni di kg di olio extravergine di oliva di qualità conferito che hanno consentito di imporre sul mercato prezzi più performanti per i produttori olivicoli soci, rispetto a quelli normalmente praticato nel mercato di riferimento.
Sono i numeri del Bilancio di Esercizio 2021 dell’Op (Organizzazione di produttori) “Oliveti Terra di Bari” approvato dall’assemblea dei soci e presentato venerdì 3 giugno in un incontro tenutosi nella Cooperativa Produttori Olivicoli. Numeri che confermano la necessità del mutualismo, unica strada, per Gennaro Sicolo, presidente di Oliveti Terra di Bari, per affrontare al meglio le sfide dettate dal mercato, garantendo, al tempo stesso, qualità per i consumatori e reddito per gli agricoltori
All’incontro, moderato da Enzo Magistà, direttore di Tg Norba 24. Hanno partecipato anche Sara Guidelli, direttore generale Legacoop Agroalimentare, Danilo Lolatte, direttore Cia Agricoltori Italiani Puglia, Donato Pentassuglia, assessore all’Agricoltura della Regione Puglia.
«La strada da seguire è quella dell’aggregazione. Solo così possiamo rafforzare il posizionamento della produzione all’interno della catena del valore dell’olio extravergine d’oliva italiano – continua Sicolo –. Siamo diventati di gran lunga, per fatturato e olio conferito, la prima organizzazione di produttori in Italia, e la sfida futura sarà darci da fare per innalzare ulteriormente la già eccellente qualità dei nostri oli, sempre nell’ottica di una maggiore. L’agricoltore deve essere sempre più custode del territorio, affidandosi all’innovazione tecnologica per rendere i processi produttivi più efficienti e più sostenibili per l’ambiente. Aggregarsi significa affrontare con più forza le sfide che l’olivicoltura italiana ha davanti a sé, in un contesto internazionale difficile come quello odierno. Significa, inoltre, essere più in grado di sfruttare le risorse messe a disposizione da Pnrr e Pac per rilanciare il settore olivicolo e renderlo più sostenibile non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico».
«Abbiamo bisogno seriamente di semplificare le procedure» è quanto ribadisce Pentassuglia, che confermando quanto detto da Sicolo, sottolinea come sempre più i finanziamenti vadano sempre più verso le reti di impresa, i consorzi e verso le organizzazioni dei produttori.