L’ospedale continuamente saccheggiato. E l’avevamo scritto, raccontato più e più volte. E persino chi di dovere l’ha scritto e riscritto, probabilmente, alle autorità competenti.
Ma c’è davvero qualcuno che si prende cura di noi, del personale, dei soldi che vengono investiti in farmaci, materiale sanitario, attrezzature?
Sembra sempre più che siamo abbandonati al nostro destino.
Ieri notte, ignoti si sono introdotti all’interno dell’ex nosocomio per portare via tre computer – che custodivano una mole ingente di dati sensibili e importanti-, telefoni e persino un defibrillatore. Una cattiveria che segue le due precedenti della farmacia territoriale: tre furti, insomma, in meno di sei mesi.
Nell’ultimo caso, non c’è nemmeno il dubbio dell’effrazione. Perché, probabilmente, i ladri conoscono bene la struttura e sanno come muoversi. Un vecchio detto direbbe che “Santa Chiara prima fu derubata e poi mise il cancello”.
In questo caso, invece, la risposta è nulla. Nessun “cancello”, nemmeno dopo i furti.
Dopo le 20, quel posto diventa un vero e proprio porto di mare. Con gente che entra ed esce in maniera sistematica, senza controllo. Nei giorni scorsi, è persino capitato il caso di un tossicodipendente che, in principio di overdose, fu trovato e soccorso per miracolo dai sanitari del PPT.
Per non parlare di senzatetto che si rifugiano, trovando un posto caldo, e di gente che entra anche solo per i propri bisogni.
Insomma, qualcuno ci vuol dare delle risposte?