«La politica deve interessarsi del bene della città» e che «cominci a farlo a partire dalla malavita», per poi passare «al racket, alle violenze domestiche, per le cose che non vanno per gli ammalati, per gli anziani, i bambini».
Sono le parole dure dette dal parroco rettore della Basilica dei Santi Medici di Bitonto, don Vito Piccinonna, dopo che questi giorni era divampata la polemica, a suon di comunicati stampa, da parte del circolo cittadino della Lega che scriveva di non «toccare le tradizioni», a causa dell’annullamento, anche per quest’anno, della tradizionale intorciata in onore dei Santi compatroni della città Cosimo e Damiano.
«Nessuno osi sparigliare gli usi che vedono le strade colorarsi e riempirsi di nostri concittadini e tanti forestieri. Che certe situazioni non tocchino le realtà viciniori è la dimostrazione e dovrebbe imbarazzare chi è deputato a garantire la sicurezza, l’ordine pubblico del quale ci si ricorda solo in queste occasioni, ma è ignorato nel quotidiano», scrivevano nel comunicato stampa.
Ed è proprio il parroco dall’altare a spiegare nel dettaglio che «Come si sa da diversi mesi, almeno fino a dicembre, i vescovi della Puglia hanno prescritto che non si possono fare processioni per le condizioni epidemiologiche».
La decisione può essere modificata «né dal parroco e né dal sindaco». Per i festeggiamenti della terza domenica di ottobre, quando avviene la processione e la festa esterna dei Santi «le decisioni vengono prese non solo dalla Chiesa, ma anche dal Prefetto, con l’autorità di pubblica sicurezza, secondo delle norme stabilite. Dispiace più a me: ma né io, né voi, né un gruppo della città può decidere cosa fare».