«È come un due a zero all’85esimo minuto. Ottimo risultato, ma non è ancora finita».
Utilizzano una suggestiva metafora calcistica, gli attivisti del fronte del “no” alla Fer.Live, per esprimere soddisfazione per la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale di Bari che, lunedì, si è espresso sul ricorso dei comuni di Bitonto e Terlizzi e delle associazioni ambientaliste che, da anni, si battono contro una realizzazione della discarica di rifiuti speciali nella frazione di Palombaio.
Una storia che dura da oltre dieci anni ma che, con questa sentenza, potrebbe giungere a un punto di svolta. Il Tar, infatti, ha dato ragione ai ricorrenti. In primo luogo sottolineando che la valutazione favorevole di impatto ambientale del 2011 ha perso efficacia essendo scaduta la validità della proroga. Inoltre, riferendosi ad un progetto diverso da quello odierno, quella Via non potrebbe essere considerata. Ne servirebbe un’altra, che dovrebbe essere emessa alla luce di normative oggi più stringenti.
Il Tar ne ha da dire anche contro gli uffici della Città Metropolitana, colpevoli di non aver tenuto conto dei pareri dell’Autorità di Bacino che aveva sottolineato come quella cava fosse stata indicata, dal Piano Gestione Rischio Alluvioni, come area di laminazione delle piene della Lama Balice, utile a ridurre il rischio idraulico sulle infrastrutture strategiche. È dunque evidenziato come anche il nuovo progetto della Fer.Live non superi le criticità denunciate da Arpa Puglia sul rischio idrogeologico.
«Temevamo una sentenza sbrigativa. Ma bisogna dare atto al Tar che ha affrontato tutte le nostre perplessità, circoscrivendo considerevolmente l’ambito di azione della Fer.Live. C’è molto di più di quanto ci aspettassimo. E questo ci rende fiduciosi per il futuro» commenta l’avvocato Franco Mercutello.
«Il Tar ha confermato la bontà del nostro operato» ribadisce il sindaco di Bitonto Francesco Paolo Ricci, ringraziando associazioni e forze politiche: «È stato un bel lavoro di squadra. Oggi ci godiamo la vittoria. Ma, da domani, inizierà un’altra battaglia. Sappiamo che non si fermeranno. Non arretreremo».
Dello stesso parere il primo cittadino terlizzese Michelangelo De Chirico che celebra la sentenza come una vittoria contro «mercenari che vengono ad aggredire il nostro territorio e trovano sponda in altri mercenari locali».
«Ci sembra di rivivere la vittoria del 2017» commentano con soddisfazione da Ambiente é Vita.
«Pensiamo ad istituire, nel nostro agro, ulteriori vincoli che proteggano l’olivicoltura, danneggiata dalle discariche» è la proposta lanciata da Beppe Cazzolla (Fare Verde) e Domenico Masciale (Italia Nostra) .
Sessanta sono i giorni a disposizione della Fer.Live per impugnare la sentenza al Consiglio di Stato. Si attende, entro il prossimo anno, l’esito del Procedimento Autorizzatorio Unico Regionale (Paur), con cui la società punta a modificare il progetto per introdurre nuove tipologie di rifiuti. A tal fine, la Fer.Live ha altri 15 giorni per la trasmissione della documentazione integrativa richiesta dalla Regione. Scaduto il termine, l’istanza per il progetto di modifica «si intende ritirata».