Mentre in tutta Italia si svolgeva la campagna elettorale, per gli operai dell’ex Om Carrelli sono stati giorni di ansia, di manifestazioni e di proteste. Hanno manifestato, nei giorni scorsi, davanti alla sede Rai di Bari e al Palamartino, dove era in corsola chiusura della campagna elettorale del Partito Democratico ed erano presenti il sindaco del capoluogo Antonio Decaro e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. È proprio quest’ultimo l’obiettivo della protesta. Il governo regionale è, infatti, accusato di aver illuso i lavoratori e di non aver fatto abbastanza per risolvere la loro situazione. I 184 operai, ricordiamo, sono da mesi senza retribuzione. Nonostante la promessa della deroga della cassa integrazione. E attendono con ansia la data del 22 marzo. In quella data, infatti, ci sarà l’asta fallimentare per le aziende che vogliano eventualmente acquisire lo stabilimento e il progetto della L7, l’auto elettrica che la Tua Industries avrebbe dovuto produrre proprio lì. Fu presentata all’ultima Fiera del Levante, ma l’inizio della produzione non c’è mai stato a causa della decisione dell’azienda americana di abbandonare il progetto.
Si cercano possibili acquirenti, ma non è semplice. In primo luogo perché gli investitori dovrebbero accollarsi quel che resta del progetto della L7. Progetto che non ha suscitato interesse tra gli imprenditori affacciatisi. Possibili acquirenti ce ne sono infatti. Già da febbraio la Carmosino Industries, la Carton Pack e un’altra azienda metalmeccanica espressero il proprio interesse. Ma non sono in grado di assumere tutti i 184 lavoratori e non sono interessate ad acquisire il progetto del quadriciclo. Difficile che aziende che si occupano di ben altro, possano accollarsi il progetto. Ed è per questo che si è pensato alla vendita dello stabilimento in sezioni separate che andrebbero a più investitori, dopo che nessuno si era mostrato disponibile ad acquisire l’intera area, non potendo assicurare progetti di reindustrializzazione per grandi numeri.
Qualche investitore estero c’è anche. E tra questi c’è anche qualcuno che sarebbe interessato alla minicar elettrica L7. Ma piuttosto che tranquillizzare, tutto ciò inquieta i lavoratori. La base d’asta è di 300mila euro con un rialzo pari a 20mila. Si potrà fare un’offerta per rilevare la “Tua”, la minicar e tutti i lavoratori, oppure per il solo veicolo elettrico. Spaventa, in particolare, la probabilità che il curatore fallimentare possa prediligere l’offerta per la sola minicar, da produrre poi altrove, allo scopo di acquisire quanti più soldi e liquidare i creditori. Lasciando però al proprio destino gli operai. Sarebbe una beffa.
Il 22 marzo si gioca, dunque, una partita importante per i lavoratori.
In tutto ciò c’è una buona notizia. Sono stati sbloccati gli assegni di cassa integrazione per novembre e dicembre 2017, a seguito del pressing di sindacati e di Leo Caroli, presidente della task force regionale dellavoro, che ha permesso di superare gli ostacoli burocratici.