Ogni
estate, nelle frazioni, festa e retorica vanno di pari passo. Probabilmente
perché si spera che i tormentoni della stagione ostruiscano ben bene le
orecchie e che il bagliore delle luci accechi la mente.
Così
anche quest’anno, a Mariotto e Palombaio, i rappresentanti dell’attuale
amministrazione comunale hanno approfittato delle iniziative della “Bitonto
estate” per ricordare gli impegni nei confronti delle due realtà periferiche.
Peccato,
però, che alcune di queste promesse siano state pressoché identiche a quelle
dello scorso anno o -peggio ancora- all’impegno dei precedenti inquilini di
Palazzo Gentile.
Tanto
che qualche ascoltatore più attento ha avuto la sensazione di essere in un déjà vu dai contorni nemmeno troppo sfocati.
“Mariotto sarà il primo
centro in cui istituire un comitato di quartiere”,
ha dichiarato l’assessore Mangini nel corso della festa della Confartigianato,
che si è svolta domenica 4 agosto in piazza Roma “perché la frazione è fertile a questo tipo di collaborazione”.
Esattamente come un anno fa quando, nella medesima occasione,
sindaco e assessore alla Comunicazione avevano dichiarato che il primo comitato
di quartiere avrebbe riguardato Mariotto e che dal mese di settembre avrebbero
incominciato la stesura del relativo regolamento -ma in realtà, tutt’oggi
sull’argomento non si registrano passi in avanti.
Ancor
più stravagante, benché già sentita, è stata la promessa del vicesindaco nel
corso della stessa serata.
“Ci
impegniamo ad essere più presenti nelle frazioni a partire da settembre”, ha dichiarato Rosa Calò, “il nostro intento è quello di essere qui almeno una volta a settimana
per parlare con voi”.
Per l’appunto, come l’ex sindaco Valla, che in
campagna elettorale s’impegnò a sorseggiare un caffè a Mariotto ogni domenica
mattina. E illusi da quella promessa, i suoi sostenitori si sono davvero recati
al bar per tre anni e otto mesi, in ogni giorno dedicato al Signore.
Dunque, anche a livello locale, è una politica che
preferisce adottare la tecnica della vuota retorica alla categoria filosofica -e
pertanto più scomoda- della verità.
E la verità (o una, tra tutte quelle possibili) è che
le promesse disattese in questi anni non si contano più e che il lavoro da
portare a termine per le frazioni è ancora tanto.
Ma, ciononostante,
all’attuale giunta va riconosciuta una maggiore disponibilità a raccogliere
istanze e suggerimenti.