Una mattinata all’insegna dell’educazione ambientale
per i piccolissimi cittadini di Bitonto.
La sede del primo Ecopunto bitontino,
in via Traetta, ha infatti accolto, sabato mattina, numerosi alunni delle
scuole dell’infanzia, che si sono cimentati per la prima volta nella
comprensione e nella sperimentazione del processo di riciclaggio dei rifiuti.
«Abbiamo subito aderito con piacere all’invito
ricevuto dall’ente Ecopunto», ha spiegato una delle maestre-accompagnatrici
presenti, «di sabato mattina le scuole sono chiuse e questo ci ha permesso di
coinvolgere nell’iniziativa non soltanto i bambini, ma anche i loro genitori,
che non hanno unicamente dovuto accompagnare i loro figli, ma che hanno anche
preso parte attivamente al progetto».
E, scopo
principale degli ideatori e promotori di questa idea era sì quello di
promuovere l’educazione allo smaltimento dei rifiuti nei cittadini del futuro,
ma anche quello di catturare l’attenzione dei tanti papà e mamme che potrebbero
far qualcosa sin da subito per regalare un futuro più ecologico ai loro figli.
Aperto dal
lunedì al venerdì, il “negozio” ritira
materiale riciclabile in cambio di una modesta remunerazione. Primo del Sud
Italia, è di proprietà di Luciana Sblendorio, intenta, per l’occasione, a
spiegare ai bambini il processo di trasformazione dei materiali, mentre i
coordinatori del progetto sono Aldo Zucaro e Michele Fabrizio Lillo, che spiega
come, quelli trattati da loro, non possano più essere chiamati rifiuti, ma «materie
primarie e secondarie, che, sottoposte ad un processo di trasformazione, possono essere riutilizzate in tutti i campi e
in tutti i settori. Quattro sono i materiali da noi ritirati», illustra Lillo, «la carta, il cartone, la
plastica e l’alluminio, in cui rientra anche il ferro. Abbiamo pensato di
proporre questa iniziativa agli enti scolastici perché vorremmo che la presenza
di Ecopunto sul territorio sia socialmente attiva e che porti alla abolizione
dei rifiuti in strada. L’idea del fondatore di Ecopunto, Roberto Gravinese, è
stata quella di creare un franchising semplicissimo: tu porti un chilo di
lattine, plastica, carta o ferro ed Ecopunto ti riconosce un pagamento
variabile, cash, a fine mese, in base al materiale consegnato. In breve un
mezzo per incentivare i cittadini a non gettare nell’indifferenziato risorse
preziose. Per adesso abbiamo provato a convocare i bambini più piccoli, della
prima infanzia, ma probabilmente nei prossimi eventi renderemo partecipi anche
bambini e ragazzi di un’età più matura».
Non resta che augurarsi che le generazioni del futuro
comprendano che Madre Natura è soltanto all’apparenza una risorsa inesauribile
e, che in quanto tale, è bene sia tutelata e rispettata.