“E’ (ancora) festa” nella nostra Bitonto.
In onore di
Maria Ss. Immacolata, il Comitato delle Feste Patronali si è prodigato
nell’organizzazione di eventi fedeli alla tradizione e pure al modus vivendiodierno.
Il loro impegno è stato premiato con una targa.
Ieri, poi, s’è tenuto il
concerto di Dodi Battaglia e dei Palasport in Piazza Cavour.
La festa patronale è occasione per rivivere un pezzo
della nostra storia, per ricordare a Bitonto che è “la pupilla degli occhi
suoi” e che siam tutti figli di Maria Ss. Immacolata.
Il Comitato delle Feste
Patronali, anche quest’anno, si è impegnato nell’allestire un ricco e variegato
programma di festeggiamenti religiosi e civili a prescindere dal fatto che
questo sia un momento di particolare crisi.
Dal 24 Maggio al 3 Giugno Bitonto
s’è avvicinata con fede a quella che è la nostra tradizione, cultura e identità.
La traslazione della statua della Madonna, la sua processione, lo scoprimento del quadro, il
corteo storico, i concerti bandistici, il lancio di palloni aerostatici, le
diane pirotecniche, i cortili aperti, le veglie, il concerto di ieri di Dodi
Battaglia e dei Palasport e degli Apres la classe di oggi.
Questo e tanto altro hanno
tenuto uniti i nostri cittadini che con un sorriso hanno potuto soffocare ogni
dispiacere e hanno condiviso diverse emozioni.
Piccoli e grandi, bitontini e
forestieri hanno popolato le strade bitontine e soprattutto quelle del centro
storico.
Per la meraviglia di tutti, dinanzi allo spettacolo abbagliante e colorato delle luminarie dell’intramontabile ditta Mariano, le piazze principali erano gremite.
Piazza Cavour per Dodi Battaglia e i Palasport era un brulichio di gente di
ogni età, uno scroscio di applausi a ritmo di musica, era cantare a squarciagola
e ballare.
In un clima di gioia e amore, il sindaco Michele Abbaticchio ha
ritenuto opportuno fare i suoi ringraziamenti: «Tutto quello che l’amministrazione fa, è voluto dai cittadini e le
feste patronali sono l’emblema della collaborazione, oltre che del riscatto
della nostra bellezza. Ringrazio i cittadini presenti e il Comitato delle Feste
Patronali, al quale dedicherei un applauso perché anche quest’anno ha dato
dimostrazione di forza e coraggio. Credo che tutti abbiamo creduto in loro. Un
caloroso ringraziamento anche ai bitontini che ci seguono da Buenos Aires».
E’
stata consegnata una targa onorifica a Nicola Cambione, presidente del
Comitato: «Credo che il più grande applauso vada fatto alla città di Bitonto che ancora
una volta ha risposto in maniera unica ed esemplare. Voglio ringraziare tutti i
collaboratori e gli amici del Comitato per l’impegno. Vedere la piazza gremita
stasera e in questi giorni ci rende fieri. Il periodo è quel che è e
probabilmente siamo stati dei folli, ma la risposta è questa».
“E’ festa”
continua ancora oggi con il concerto in Piazza Cavour di Apres la classe, ma i
primi bilanci consuntivi è giusto farli.
«“E’ festa” è quel momento in cui il cittadino deve dimenticare i suoi problemi.
E’ la festa della sua identità, della sua storia e della sua tradizione –
ha dichiarato Cambione -. Come sta
rispondendo Bitonto negli ultimi due anni, non ce lo aspettavamo. La scelta del
nostro programma è finalizzato a svecchiar la festa, eliminare i cliché
standard e avvicinare gente. Abbiamo voluto lasciare il ricordo del maggio di
Bitonto anche nei giovani. Siamo soddisfatti e la piazza lo dice».
«Certo, c’è
ancora uno zoccolo duro della città che rimane scettico perché soprattutto i
più anziani sono ancora legati al cliché dell’antica festa – ha aggiunto
Francesco Minuti, vicepresidente del Comitato -. C’è anche chi pensa che in questo momento di crisi non sia l’ideale
dare priorità a ciò che caratterizza questa festa. Invece, noi proprio su
questo abbiamo puntato perché la festa patronale è un evento trasversale che
coinvolge chi crede o meno».
E
ancora: « Noi stiamo cercando di
globalizzare la festa. Alla base del nostro operato c’è la memoria della nostra
Patrona e con diversi mezzi l’abbiamo mantenuta viva».
Che il calore dei
bitontini possa farsi sempre vivo, che tutti possano ricordarsi quel che siamo stati
e quello che siamo ora.
Che la tradizione e i nuovi modi di far festa possano
unirsi col solo scopo di render felici e dar giusta memoria alla nostra
Patrona.
Che ogni momento sia l’occasione per restare insieme e dimostrare che
c’è gente che veramente crede in quel che fa, che ci mette amore a prescindere
dai contorni e che merita un piccolo grande “grazie”.
Bitonto risponderà positivamente anche
all’appuntamento con Apres la classe di stasera, ne siamo sicuri.