Franco Mundo,
consigliere comunale del Psi, si è sempre distinto per la sua schiettezza.
Sui problemi della città, durante le sedute della massima assise cittadina,
spesso non le manda a dire, non senza innescare polemiche varie.
Pure durante i giorni degli atti intimidatori all’architetto
Turturro prese una posizione (netta) in controtendenza a quella dei rappresentanti
delle altre forze politiche.
Come prevedibile, anche dopo il vile assalto a
Palazzo Gentile, il suo parere non poteva che essere duro e differente dagli
altri. “La violazione della residenza
municipale è un atto grave perché diretto nei confronti dell’intera
cittadinanza che in quella sede si riconosce. Dalle immagini pubblicate
e dalle testimonianze di qualche dipendente che ha trovato il proprio ufficio
in disordine, sembrerebbe che l’intento dei malviventi si sia concretizzato
nella ricerca, improbabile, di trovare nei cassetti danaro e/o oggetti di valore”,
osserva l’ingegnere.
Che si spinge oltre, instillando dubbi e ipotizzando scenari
inquietanti: “Tuttavia non si può
escludere che il target vero dell’azione possa essere stato di ben altra
natura: ossia la ricerca di documenti. Se gli inquirenti dovessero, attraverso
le loro indagini, confermare questa ipotesi, allora ci troveremmo di fronte ad
un atto molto più severo e preoccupante. In questo caso la città tutta,
attraverso l’intero Consiglio Comunale, dovrebbe dare una risposta adeguata
alla minaccia”.
“Pertanto,
nell’esprimere solidarietà al Sindaco e al Segretario generale, al Dirigente del
Settore LL.PP., ai funzionari e agli impiegati operanti negli uffici presi di
mira dai delinquenti, il Gruppo Consigliare unitamente alla Segreteria politica
del PSI, auspicano che le indagini degli inquirenti possano fare piena luce
sull’accaduto affinché si individuino esecutori ed eventuali mandanti di questo
inqualificabile gesto, e che gli stessi siano assicurati alla giustizia così
come meritano”, conclude Mundo.