Immagine

WEB PROJECT MANAGER
Alessandro Intini

domenica, 18 Maggio, 2025
No Result
View All Result
Immagine

DIRETTORE DA BITONTO
Mario Sicolo

DaBitonto.com
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
  • Cultura e Spettacolo
  • Sport
  • Aziende
  • Rubriche
DaBitonto.com
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
  • Cultura e Spettacolo
  • Sport
  • Aziende
  • Rubriche
No Result
View All Result
DaBitonto.com
No Result
View All Result

Home » Disabilità e inclusione nel mondo del lavoro. Le associazioni si incontrano per affrontare gli ostacoli

Disabilità e inclusione nel mondo del lavoro. Le associazioni si incontrano per affrontare gli ostacoli

Maggiore continuità tra l'assistenza prima e dopo i 18 anni e più cooperazione tra le varie realtà sono le esigenze avvertite maggiormente

Michele Cotugno by Michele Cotugno
14 Maggio 2017
in Cronaca
Disabilità e inclusione nel mondo del lavoro. Le associazioni si incontrano per affrontare gli ostacoli
Condividi con FacebookCondividi con WhatsappCondividi via Email

Inclusione sociale e lavorativa dei ragazzi con disabilità. Un tema delicato, ma che ogni comunità che tenga al proprio sviluppo civile. Lo ha sottolineato il vicesindaco Rosa Calò durante il convegno “Oltre la scuola … Una strada per la vita: progettualità e prospettive per un’inclusione sociale”, organizzato dall’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Volta – De Gemmis” e dalla Rete delle Organizzazioni Area Disabilità (Road).

Un appuntamento per discutere su come garantire l’ingresso nel mondo del lavoro anche ai ragazzi affetti da disabilità e dare informazioni alle famiglie e agli insegnanti su quel che il territorio offre in termini di formazione e percorsi di inclusione.

Introdotto dal dirigente scolastico Giovanna Palmulli e moderato dalla giornalista Enrica D’Acciò, l’incontro ha visto la partecipazione di diversi ospiti, tra cui Francesco Manfredi, delegato provinciale CIP Bari, Angelo Caldarola, Coordinatore Road, Daniela Altomare, presidente della cooperativa Zip.h, Giuseppe Lapietra, responsabile provinciale dell’Unione Nazionale Ciechi, Antonio Mele, responsabile dell’Ufficio di Collocamento Obbligatorio della Città Metropolitana di Bari, Francesco Santoro, Responsabile Posta Sì e la docente Pasqua Decandia.

«I punti deboli del sistema sono l’assenza di progettualità nell’assistenza, specialmente dopo il compimento del diciottesimo anno, e la mancanza di chiarezza, dopo tale data, su chi deve assistere il ragazzo. È necessario superare questi ostacoli se si vuole garantire una continuità nei servizi offerti» sostiene Giuseppe Cipolla, responsabile del servizio NPIA di Bitonto dell’Asl di Bari, che invita ad una maggiore collaborazione tra le varie realtà, già a partire dal sedicesimo anno di vita del ragazzo: «C’è necessità di avviare tirocini formativi per l’avviamento verso il mondo del lavoro».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il professore Giuseppe Elia, docente di Pedagogia Generale, che ha evidenziato la frattura fra formazione scolastica e formazione professionale, ribadendo che la scuola può e deve fornire le abilità sociali per le competenze sociali necessarie per il raggiungimento dell’autonomia, per garantire anche al ragazzo disabile un livello di vita soddisfacente e l’inclusione sociale: «La scuola può intervenire con una didattica di tipo orientativo, che sia caratterizzata da elevati standard qualitativi e quantitativi e sensibilità degli interventi didattici. Il ruolo dell’insegnante, a tal fine, è essenziale».

Elia suggerisce anche attività nell’ambito dei beni culturali che, essendo utili per il territorio, farebbero bene all’autostima dei soggetti. Un percorso formativo, dunque, che garantirebbe la partecipazione attiva: «Ma per far ciò servirebbe sinergia in ambito scolastico, non la marginalizzazione delle aule di sostegno. Una didattica inclusiva, perché se la scuola è un momento di apprendistato della vita, deve porre al centro non solo il singolo, ma la costruzione della sua conoscenza all’interno del gruppo».

 

Andrea Foti, responsabile dell’Ufficio di Piano del Comune di Bitonto, conclude il ciclo di interventi esortando le scuole ad essere accoglienti e funzionali e ad ascoltare le esigenze del territorio per dare una programmazione attenta ad esse: «Il Comune può favorire l’inclusione con diversi interventi, tra cui il Piano Sociale di Zona. Ma, dovendo trovare il modo di esaudire richieste sempre maggiori da parte delle scuole, abbiamo la necessità di trovare nuove idee. Anche perché, dovendo osservare obiettivi sempre più specifici, spesso non possiamo considerare attività che sono importanti per l’inclusione, come lo sport. È dunque importante fare rete per garantire progetti stabili e non estemporanei. Serve il coinvolgimento di università, realtà imprenditoriali, associazioni di categoria, sia durante che dopo la scuola».

Inclusione sociale e lavorativa dei ragazzi con disabilità. Un tema delicato, ma che ogni comunità che tenga al proprio sviluppo civile. Lo ha sottolineato il vicesindaco Rosa Calò durante il convegno “Oltre la scuola … Una strada per la vita: progettualità e prospettive per un’inclusione sociale”, organizzato dall’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Volta – De Gemmis” e dalla Rete delle Organizzazioni Area Disabilità (Road).

Un appuntamento per discutere su come garantire l’ingresso nel mondo del lavoro anche ai ragazzi affetti da disabilità e dare informazioni alle famiglie e agli insegnanti su quel che il territorio offre in termini di formazione e percorsi di inclusione.

Introdotto dal dirigente scolastico Giovanna Palmulli e moderato dalla giornalista Enrica D’Acciò, l’incontro ha visto la partecipazione di diversi ospiti, tra cui Francesco Manfredi, delegato provinciale CIP Bari, Angelo Caldarola, Coordinatore Road, Daniela Altomare, presidente della cooperativa Zip.h, Giuseppe Lapietra, responsabile provinciale dell’Unione Nazionale Ciechi, Antonio Mele, responsabile dell’Ufficio di Collocamento Obbligatorio della Città Metropolitana di Bari, Francesco Santoro, Responsabile Posta Sì e la docente Pasqua Decandia.

«I punti deboli del sistema sono l’assenza di progettualità nell’assistenza, specialmente dopo il compimento del diciottesimo anno, e la mancanza di chiarezza, dopo tale data, su chi deve assistere il ragazzo. È necessario superare questi ostacoli se si vuole garantire una continuità nei servizi offerti» sostiene Giuseppe Cipolla, responsabile del servizio NPIA di Bitonto dell’Asl di Bari, che invita ad una maggiore collaborazione tra le varie realtà, già a partire dal sedicesimo anno di vita del ragazzo: «C’è necessità di avviare tirocini formativi per l’avviamento verso il mondo del lavoro».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il professore Giuseppe Elia, docente di Pedagogia Generale, che ha evidenziato la frattura fra formazione scolastica e formazione professionale, ribadendo che la scuola può e deve fornire le abilità sociali per le competenze sociali necessarie per il raggiungimento dell’autonomia, per garantire anche al ragazzo disabile un livello di vita soddisfacente e l’inclusione sociale: «La scuola può intervenire con una didattica di tipo orientativo, che sia caratterizzata da elevati standard qualitativi e quantitativi e sensibilità degli interventi didattici. Il ruolo dell’insegnante, a tal fine, è essenziale».

Elia suggerisce anche attività nell’ambito dei beni culturali che, essendo utili per il territorio, farebbero bene all’autostima dei soggetti. Un percorso formativo, dunque, che garantirebbe la partecipazione attiva: «Ma per far ciò servirebbe sinergia in ambito scolastico, non la marginalizzazione delle aule di sostegno. Una didattica inclusiva, perché se la scuola è un momento di apprendistato della vita, deve porre al centro non solo il singolo, ma la costruzione della sua conoscenza all’interno del gruppo».

 

Andrea Foti, responsabile dell’Ufficio di Piano del Comune di Bitonto, conclude il ciclo di interventi esortando le scuole ad essere accoglienti e funzionali e ad ascoltare le esigenze del territorio per dare una programmazione attenta ad esse: «Il Comune può favorire l’inclusione con diversi interventi, tra cui il Piano Sociale di Zona. Ma, dovendo trovare il modo di esaudire richieste sempre maggiori da parte delle scuole, abbiamo la necessità di trovare nuove idee. Anche perché, dovendo osservare obiettivi sempre più specifici, spesso non possiamo considerare attività che sono importanti per l’inclusione, come lo sport. È dunque importante fare rete per garantire progetti stabili e non estemporanei. Serve il coinvolgimento di università, realtà imprenditoriali, associazioni di categoria, sia durante che dopo la scuola».

Inclusione sociale e lavorativa dei ragazzi con disabilità. Un tema delicato, ma che ogni comunità che tenga al proprio sviluppo civile. Lo ha sottolineato il vicesindaco Rosa Calò durante il convegno “Oltre la scuola … Una strada per la vita: progettualità e prospettive per un’inclusione sociale”, organizzato dall’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Volta – De Gemmis” e dalla Rete delle Organizzazioni Area Disabilità (Road).

Un appuntamento per discutere su come garantire l’ingresso nel mondo del lavoro anche ai ragazzi affetti da disabilità e dare informazioni alle famiglie e agli insegnanti su quel che il territorio offre in termini di formazione e percorsi di inclusione.

Introdotto dal dirigente scolastico Giovanna Palmulli e moderato dalla giornalista Enrica D’Acciò, l’incontro ha visto la partecipazione di diversi ospiti, tra cui Francesco Manfredi, delegato provinciale CIP Bari, Angelo Caldarola, Coordinatore Road, Daniela Altomare, presidente della cooperativa Zip.h, Giuseppe Lapietra, responsabile provinciale dell’Unione Nazionale Ciechi, Antonio Mele, responsabile dell’Ufficio di Collocamento Obbligatorio della Città Metropolitana di Bari, Francesco Santoro, Responsabile Posta Sì e la docente Pasqua Decandia.

«I punti deboli del sistema sono l’assenza di progettualità nell’assistenza, specialmente dopo il compimento del diciottesimo anno, e la mancanza di chiarezza, dopo tale data, su chi deve assistere il ragazzo. È necessario superare questi ostacoli se si vuole garantire una continuità nei servizi offerti» sostiene Giuseppe Cipolla, responsabile del servizio NPIA di Bitonto dell’Asl di Bari, che invita ad una maggiore collaborazione tra le varie realtà, già a partire dal sedicesimo anno di vita del ragazzo: «C’è necessità di avviare tirocini formativi per l’avviamento verso il mondo del lavoro».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il professore Giuseppe Elia, docente di Pedagogia Generale, che ha evidenziato la frattura fra formazione scolastica e formazione professionale, ribadendo che la scuola può e deve fornire le abilità sociali per le competenze sociali necessarie per il raggiungimento dell’autonomia, per garantire anche al ragazzo disabile un livello di vita soddisfacente e l’inclusione sociale: «La scuola può intervenire con una didattica di tipo orientativo, che sia caratterizzata da elevati standard qualitativi e quantitativi e sensibilità degli interventi didattici. Il ruolo dell’insegnante, a tal fine, è essenziale».

Elia suggerisce anche attività nell’ambito dei beni culturali che, essendo utili per il territorio, farebbero bene all’autostima dei soggetti. Un percorso formativo, dunque, che garantirebbe la partecipazione attiva: «Ma per far ciò servirebbe sinergia in ambito scolastico, non la marginalizzazione delle aule di sostegno. Una didattica inclusiva, perché se la scuola è un momento di apprendistato della vita, deve porre al centro non solo il singolo, ma la costruzione della sua conoscenza all’interno del gruppo».

 

Andrea Foti, responsabile dell’Ufficio di Piano del Comune di Bitonto, conclude il ciclo di interventi esortando le scuole ad essere accoglienti e funzionali e ad ascoltare le esigenze del territorio per dare una programmazione attenta ad esse: «Il Comune può favorire l’inclusione con diversi interventi, tra cui il Piano Sociale di Zona. Ma, dovendo trovare il modo di esaudire richieste sempre maggiori da parte delle scuole, abbiamo la necessità di trovare nuove idee. Anche perché, dovendo osservare obiettivi sempre più specifici, spesso non possiamo considerare attività che sono importanti per l’inclusione, come lo sport. È dunque importante fare rete per garantire progetti stabili e non estemporanei. Serve il coinvolgimento di università, realtà imprenditoriali, associazioni di categoria, sia durante che dopo la scuola».

Inclusione sociale e lavorativa dei ragazzi con disabilità. Un tema delicato, ma che ogni comunità che tenga al proprio sviluppo civile. Lo ha sottolineato il vicesindaco Rosa Calò durante il convegno “Oltre la scuola … Una strada per la vita: progettualità e prospettive per un’inclusione sociale”, organizzato dall’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Volta – De Gemmis” e dalla Rete delle Organizzazioni Area Disabilità (Road).

Un appuntamento per discutere su come garantire l’ingresso nel mondo del lavoro anche ai ragazzi affetti da disabilità e dare informazioni alle famiglie e agli insegnanti su quel che il territorio offre in termini di formazione e percorsi di inclusione.

Introdotto dal dirigente scolastico Giovanna Palmulli e moderato dalla giornalista Enrica D’Acciò, l’incontro ha visto la partecipazione di diversi ospiti, tra cui Francesco Manfredi, delegato provinciale CIP Bari, Angelo Caldarola, Coordinatore Road, Daniela Altomare, presidente della cooperativa Zip.h, Giuseppe Lapietra, responsabile provinciale dell’Unione Nazionale Ciechi, Antonio Mele, responsabile dell’Ufficio di Collocamento Obbligatorio della Città Metropolitana di Bari, Francesco Santoro, Responsabile Posta Sì e la docente Pasqua Decandia.

«I punti deboli del sistema sono l’assenza di progettualità nell’assistenza, specialmente dopo il compimento del diciottesimo anno, e la mancanza di chiarezza, dopo tale data, su chi deve assistere il ragazzo. È necessario superare questi ostacoli se si vuole garantire una continuità nei servizi offerti» sostiene Giuseppe Cipolla, responsabile del servizio NPIA di Bitonto dell’Asl di Bari, che invita ad una maggiore collaborazione tra le varie realtà, già a partire dal sedicesimo anno di vita del ragazzo: «C’è necessità di avviare tirocini formativi per l’avviamento verso il mondo del lavoro».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il professore Giuseppe Elia, docente di Pedagogia Generale, che ha evidenziato la frattura fra formazione scolastica e formazione professionale, ribadendo che la scuola può e deve fornire le abilità sociali per le competenze sociali necessarie per il raggiungimento dell’autonomia, per garantire anche al ragazzo disabile un livello di vita soddisfacente e l’inclusione sociale: «La scuola può intervenire con una didattica di tipo orientativo, che sia caratterizzata da elevati standard qualitativi e quantitativi e sensibilità degli interventi didattici. Il ruolo dell’insegnante, a tal fine, è essenziale».

Elia suggerisce anche attività nell’ambito dei beni culturali che, essendo utili per il territorio, farebbero bene all’autostima dei soggetti. Un percorso formativo, dunque, che garantirebbe la partecipazione attiva: «Ma per far ciò servirebbe sinergia in ambito scolastico, non la marginalizzazione delle aule di sostegno. Una didattica inclusiva, perché se la scuola è un momento di apprendistato della vita, deve porre al centro non solo il singolo, ma la costruzione della sua conoscenza all’interno del gruppo».

 

Andrea Foti, responsabile dell’Ufficio di Piano del Comune di Bitonto, conclude il ciclo di interventi esortando le scuole ad essere accoglienti e funzionali e ad ascoltare le esigenze del territorio per dare una programmazione attenta ad esse: «Il Comune può favorire l’inclusione con diversi interventi, tra cui il Piano Sociale di Zona. Ma, dovendo trovare il modo di esaudire richieste sempre maggiori da parte delle scuole, abbiamo la necessità di trovare nuove idee. Anche perché, dovendo osservare obiettivi sempre più specifici, spesso non possiamo considerare attività che sono importanti per l’inclusione, come lo sport. È dunque importante fare rete per garantire progetti stabili e non estemporanei. Serve il coinvolgimento di università, realtà imprenditoriali, associazioni di categoria, sia durante che dopo la scuola».

Tags: assistenzacomunedisabiliinclusionerod
Articolo Precedente

Donna ritrovata morta in una busta di cellophane a Bari, la telefonata alla Polizia è partita da Bitonto

Prossimo Articolo

Scendono a quattro i candidati sindaco. Niente da fare per Rosaria Decaro

Related Posts

Fotovoltaico Pozzo delle Grue. Natilla: “L’azienda racconta una sua verità, ma i fatti restano gravi”
Comunicato Stampa

Fotovoltaico Pozzo delle Grue. Natilla: “L’azienda racconta una sua verità, ma i fatti restano gravi”

17 Maggio 2025
Controlli straordinari della Polizia a Bitonto. Sequestrato nel centro storico un motocross irregolare
Comunicato Stampa

Controlli straordinari della Polizia a Bitonto. Sequestrato nel centro storico un motocross irregolare

17 Maggio 2025
Storia di Chiara, che ricostruisce areola e capezzolo con tecnica “effetto 3D” a chi ha affrontato il cancro
Cronaca

Storia di Chiara, che ricostruisce areola e capezzolo con tecnica “effetto 3D” a chi ha affrontato il cancro

17 Maggio 2025
laboratorio
Cronaca

Liceo Carmine Sylos, oggi la consegna del premio dedicato al professor Domenico Pastoressa

17 Maggio 2025
Referendum dell’8 e 9 giugno, ecco i gazebo informativi
Cronaca

Referendum dell’8 e 9 giugno, ecco i gazebo informativi

16 Maggio 2025
Maltrattamenti, lesioni e violenza sessuale: condannato bitontino quarantenne
Cronaca

Maltrattamenti, lesioni e violenza sessuale: condannato bitontino quarantenne

16 Maggio 2025
Prossimo Articolo
Scendono a quattro i candidati sindaco. Niente da fare per Rosaria Decaro

Scendono a quattro i candidati sindaco. Niente da fare per Rosaria Decaro

Notizie dall'Area Metropolitana

giovani ciclisti
Comunicato Stampa

Grande successo per la 3ª Giornata Azzurra dedicata ai giovani ciclisti

by La Redazione
7 Maggio 2025

Un'altra domenica di entusiasmo e passione per la 3ª Giornata Azzurra, nuovo grande appuntamento per i giovani ciclisti. I talenti...

Leggi l'articoloDetails
riuso

Sanb presenta la Festa del Riuso. Domani la prima giornata nel centro raccolta di Ruvo

26 Aprile 2025
campioni regionali

2º XC Colle San Pietro, Vittorio Carrer (Team Eracle) e Ilenia Fulgido (Team Valnoce) campioni regionali

16 Aprile 2025
“Monopoli, dal mare alla valle”. Domani l’inaugurazione della mostra fotografica

“Monopoli, dal mare alla valle”. Domani l’inaugurazione della mostra fotografica

9 Aprile 2025
mario cipollini

Mario Cipollini in Puglia, testimonial d’eccezione del nostro ciclismo

8 Aprile 2025

Rubriche

femminicidio
Passi...nel Tempo

Passi…nel Tempo/Il primo femminicidio del Novecento?

by Michele Cotugno
17 Maggio 2025

È di poche settimane fa, la notizia dell’ultimo femminicidio, a Mariotto, che ha visto la morte di Lucia Chiapperini, per...

Tesla un genio scomodo

Tesla un genio scomodo

16 Maggio 2025

Mensile Online

DaBitonto.com

Privacy Policy Cookie Policy

Follow Us

  • Il Progetto
  • Redazione
  • La tua pubblicità
  • Contatta la redazione

© 2024 daBITONTO / Gruppo Intini srl - P.IVA 07183780720 Testata giornalistica – Reg. stampa n.684/2013 Tribunale di Bari
powered by Comma3

No Result
View All Result
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
  • Cultura e Spettacolo
  • Sport
  • Aziende
  • Rubriche

© 2024 daBITONTO / Gruppo Intini srl - P.IVA 07183780720 Testata giornalistica – Reg. stampa n.684/2013 Tribunale di Bari
powered by Comma3