La
Biochemtex a Modugno? Non si farà.
L’impianto
che l’azienda
leader
nello sviluppo e ingegnerizzazione di tecnologie e processi
biochimici avrebbe dovuto realizzare nella vicina cittadina barese e
che avrebbe interessato anche Bitonto, non ci sarà
(http://www.dabitonto.com/cronaca/r/ma-e-vero-che-sorgera-un-impianto-chimico-della-biochemtex-tra-modugno-e-bitonto/7613.htm).
La
notizia, anticipata nei giorni scorsi dai colleghi di Puntotv e
Bitontotv,è
stata ufficializzata dal sindaco modugnese, Nicola Magrone, con
l’”aiuto” della Regione Puglia. L’ex magistrato, infatti, ha
pubblicato una nota su Facebook allegando la determina regionale del
30 novembre, con la quale da lungomare Nazario Sauro prendono atto
del dietrofront della società.
Sì,
dietrofront. È stata l’azienda, infatti, a rinunciare al suo
progetto, proprio a causa degli intoppi burocratici e dei tanti “no”
pronunciati a più riprese da Magrone stesso e da Michele
Abbaticchio.
La
vicenda inizia nel dicembre 2011, quando la Biochemtex (che all’epoca
dei fatti si chiamava semplicemente Chemtex) chiede finanziamenti
alla Regione, che nel marzo successivo le dà il via libera per
presentare il progetto definitivo, ammontante a oltre 50 milioni di
euro.
A
dicembre 2012, poi, arriva addirittura la prima quota di
liquidazioni, pari a oltre 6 milioni e 600mila euro.
Il
resto, poi, è roba recente. Anzi, recentissima, perché il 1
settembre il colosso comunica che l’impianto non s’ha più da fare.
Le motivazioni arrivano il 10 novembre: «Difficoltà
–si legge nella determina regionale – incontrate
nell’ottenimento, da parte delle autorità competenti, dei permessi
necessari alla esecuzione del programma di investimento aziendale».
La
società piemontese, adesso, dovrebbe ripiegare in Abruzzo e dovrà
restituire il finanziamento ricevuto tre anni fa.