Dopo l’ennesimo schiaffo che la politica ha dato sulla questione tribunale (la Corte costituzionale, infatti, ha detto no al referendum proposto da 9 Regioni), la vicenda potrebbe spostarsi fuori dai confini nazionali.
Il presidente del Consiglio regionale pugliese, Onofrio Introna ha annunciato, infatti, che la battaglia proseguirà con il possibile ricorso alla Corte di giustizia europea.«Questa bocciatura ha dell’incredibile e solo la lettura delle motivazioni della sentenza della Consulta potrà chiarirne le ragioni, dato che il referendum è stato ritenuto ammissibile dalla Cassazione, perché sono state rispettate le procedure previste dalla Costituzione – afferma Introna, secondo cui il problema rimane e restano anche le ricadute negative e i risparmi mancati, nonostante gli interventi normativi siano motivati da esigenze di spending review».
«Il governo nazionale – ragiona ancora il presidente dell’assemblea consiliare regionale – non potrà che riflettere sul perché molte amministrazioni comunali, gli ordini professionali e i cittadini abbiano sostenuto a fondo questa iniziativa delle nove Regioni. L’organizzazione del sistema giudiziario deve tenere in debito conto che non può essere in alcuna maniera negato il diritto dei cittadini a un accesso più diretto alla giustizia».
Perciò «d’intesa con le amministrazioni comunali, continueremo sollecitare correttamente il confronto con il governo e il ministero per garantire la sopravvivenza delle sedi giudiziarie territoriali, i cosiddetti tribunali minori o distaccati. E valuteremo con le altre Regioni l’opportunità di ricorrere alla Corte di giustizia europea”.