Un episodio che nulla ha a che fare con lo sport e con la città di Bitonto. Un gesto di follia gratuito e incomprensibile che non può e non deve oscurare il basket cittadino (in modo particolare lo Sporting club, che nel 2012 e nel 2013 ha vinto il premio “Fair play”) e la sana rivalità con cui, martedì sera, si è svolta la sfida tra Sporting Club Bitonto e Mens Sana Mesagne.
I fatti, allora.
Sul parquet del “Paolo Borsellino” i baresi e i brindisini si affrontano nella semifinale di ritorno della final four regionale under 16 Silver (fase oro). Ai padroni di casa, dopo la sconfitta di misura dell’andata per 70-67, occorre vincere di quattro punti per agguantare la finalissima. La gara, quella sportiva, è stata condotta da ambedue le formazioni sui normali binari di un fisiologico agonismo, proprio di una semifinale regionale e tutti gli spettatori presenti a bordo campo sono rimasti regolarmente assiepati dietro gli appositi divisori collocati ben oltre le linee laterali di demarcazione del terreno di gioco. Al termine della contesa, sono i ragazzi dello Sporting a esultare due volte perché, con il punteggio di 70-62, il pass per l’ultimo atto contro l’Olimpia Gioia è staccato. Durante i festeggiamenti, però, accade qualcosa di incredibile, di increscioso e vergognoso: un soggetto, estraneo all’ambiente societario, né tesserato, né un parente né un genitore, né un atleta riconducibile al sodalizio gialloverde, «si avvicinava – si legge nel comunicato ufficiale della Federazione italiana pallacanestro (Fip) diramato a fine partita – a un giocatore della squadra avversaria e lo colpiva con un pugno al volto». Il giovane ha riportato la contusione dello zigomo. L’episodio costa carissimo alla compagine bitontina: quattro turni di squalifica del campo, commutata, per le prime tre giornate, in una multa di 825 euro. Il misfatto fa subito il giro della Puglia (e non solo) e trova la condanna (anche) del presidente della Fip regionale Francesco Damiani.
«Lo Sporting Club – si legge in una nota della società – esprime piena solidarietà al club mesagnese, augurando una rapida e buona guarigione all’atleta brindisino spiacevolmente coinvolto nell’accaduto. Condividendo le affermazioni del presidente Francesco Damiani, ribadisce la totale e completa estraneità al nostro team del soggetto che ha compiuto il predetto riprovevole gesto. Lo Sporting, inoltre, diffida tutti coloro che, in queste ore, stanno rivolgendo affermazioni gravi, calunniose e diffamatorie – diventate virali sui social network – a una società dalla storia più che quarantennale, che si è sempre dimostrata esemplare sotto l’aspetto etico».