Prima, qualche numero. Sette anni di racconto della nostra città.
Quasi ventuno mila notizie.
Una pagina Facebook con più di trenta mila amici che ci seguono.
Sono cifre che dicono in modo incontestabile quanto seguito abbia il nostro quotidiano online, ma forse non descrivo appieno la passione e l’impegno di chi fa questo “mestieraccio” da mane a sera, senza limiti temporali.
E tutto ebbe inizio una dolce sera di aprile del 2013.
Piazza Cavour, il salotto di Bitonto, si trasformò in un fascinoso set per il breve, ma significato che doveva designare l’atto di nascita della testata, annunciata dalla grafica magica di Mimmo Ciocia.
Nascita, è bene ricordare, che arrivava dopo i colloqui, intensi e convincenti, e gli accordi, mai disattesi, col munifico editore Alessandro Intini e l’allora direttore della versione cartacea Maurizio Loragno.
Così, quel bel video (https://m.youtube.com/watch?v=BhjQ8OTVOuQ) nato dalla fantasia dell’amico geniale Danilo Dell’Olio e dalla suggestione d’un aneddoto di Valentino Losito, oggi consigliere nazionale dell’ordine dei giornalisti, che ci narrò del prof. Antonio Amendolagine che, subito dopo il discorso di Papa Wojtyla al popolo bitontino, si recò proprio nella storica sede del Da Bitonto in quella piazza, per vergare il pezzo da inviare alla Gazzetta del Mezzogiorno.
Perché, sì, questa versione telematica, animata da una ciurma di ragazzi meravigliosi e infaticabili, che prova a narrare quotidianamente le vicende di Bitonto, Palombaio e Mariotto, è – grazie anche al supporto cruciale dei generosi sponsor- figlia diretta del periodico fondato da Franco Amendolagine, il maestro di tanti di noi.
E così, da sette anni, cari lettori, non vi abbiamo lasciati un solo giorno, provando a servirvi ognora con etica correttezza e umano rispetto. Per questo vi siamo profondamente grati per l’affetto che ci dimostrate ogni giorno.
Noi, dal canto nostro, vi promettiamo di esserti sempre, cercando di non deludervi…