«Non sappiamo nemmeno quantificare quanti danni ci siano,
sappiamo soltanto che da domani ci saranno quaranta persone, quaranta famiglie,
che non sapranno dove andare».
Risponde così alla nostra telefonata
la signora Rosa Mattia, moglie di
uno dei proprietari dell’azienda Idromeccanica che da anni espleta la sua attività nella zona Asi di Molfetta.
Nei giorni scorsi non c’è stato
scampo. Le piogge torrenziali che si sono abbattute su tutte la province Bari
e Bat hanno coinvolto la zona industriale della vicina Molfetta: ha sommerso
quasi interamente alcuni tratti di strada, ha dato vita a delle autentiche
fiumare che hanno portato con sé numerosi detriti.
Molti lavoratori sono rimasti bloccati nei propri luoghi di
lavoro, in quanto impossibilitati a muovere le proprie autovetture. Alcuni
visitatori degli ipermercati, invece, sono rimasti bloccati all’interno delle
proprie auto.
Ciò che lascia davvero senza parole
sono i quattro metri d’acqua che hanno letteralmente sommerso l’azienda della
famiglia bitontina Marrone, che produce martelloni idraulici e macchine movimento terra:
«In mezz’ora è sparito tutto, quarant’anni
di storia della nostra attività sono stati sommersi dal fango», racconta
disperata la signora Rosa.
Tutte le acqua sono confluite nella
lama Marcinase, sopra cui è costruita l’intera area industriale, il peso dei
detriti e la violenza del torrente d’acqua ha sventrato il muro di cinta che ha
così allagato i due capannoni (oltre a Idromeccanica, anche della Ramtec per circa 9mila metri quadri).
Sono andati perduti i macchinari, ma
non solo: «La produzione, la documentazione, la materia prima, il materiale
finito, quello immagazzinato, gli uffici sono sommersi d’acqua, l’intero patrimonio
dell’azienda. L’ultimo macchinario l’avevamo acquistato meno di un mese fa ed
era costato 600 mila euro».
Un danno
davvero non quantificabile: «È impossibile dire quanti danni ci sono. La
maggior parte dei macchinari sono elettronici e vengono alimentati da pannelli
fotovoltaici, anch’essi rovinati. La cosa che ci dispiace ancor di più, però, è
il gran numero di famiglie a cui non sappiamo garantire una certezza».
Ora cosa si
può fare per risolvere la situazione? «Al momento ci sono quattro idrovore della
protezione civile che resteranno attive per tutta la notte e, probabilmente, ce
ne sarà una quinta messa a disposizione dall’Acquedotto Pugliese. Non abbiamo
idea di quanto tempo ci vorrà per risucchiare tutta l’acqua presente».
Non è la
prima volta che i molfettesi e gli avventori degli ipermercati si lamentano di
ciò che accade in quella zona, crede che in qualche modo ci sia disinteresse da
parte della politica? «So soltanto che il Presidente della Regione in questi
giorni si è dato un gran da fare, dando anche una scossa alle autorità locali.
Che si faccia tutto il possibile non solo quando succedono cose così gravi,
progettando tutto ciò che c’è da costruire», conclude Rosa.
Appunto, progettando
meglio.