Italo Calvino, scrittore pensoso
e profondo amante delle nostre favole, soleva ripetere che l’onestà non esiste
più.
Già qualche decennio fa, per lui era diventata un tic, un riflesso
incondizionato, un’eco benedetta di quel che un tempo c’era.
Figuratevi oggi, che una crisi diffusa e letale sta ammorbando moralmente la
società, che gli uomini sono sempre disorientati e valori e principi si sono
volatilizzati in un colpevole puff.
Tuttavia, ogni tanto, può succedere che appaia come una visione miracolosa, l’onestà.
Via Mazzini, ieri mattina.
Una donna, con tutta quella nuvola di pensieri che ne fanno madre e moglie,
sempre dedita agli altri, scarpina per quella via centrale.
Quando, ad un tratto, dinanzi ai suoi piedi si materializza un
portafogli.
Dallo spessore pare che non custodisca solo fogli, però.
Più di 150 euro occhieggiano succulenti.
Una manna dal cielo, soprattutto in questi giorni di scadenze e tasse.
Non essendoci peraltro nelle vicinanze qualcuno che vagamente potesse
somigliare al proprietario, l’occasione è propizia per fare di una signora
perbene e rispettabile una ‘manolesta’.
Sennonché, l’onestà è sempre l’onestà.
Qualcosa che uno ha dentro per cultura ed educazione familiare.
Insomma, quasi un mostro invincibile e rarissimo, oramai, da sembrare anormale
e sovrumana, quando invece dovrebbe essere quotidiana e umanissima.
La donna, senza esitare un istante, raccoglie il portafogli e repentinamente lo
consegna agli uomini del Commissariato, che più tardi lo restituiranno allo
sbadato padrone, un uomo di origini moldave.
Finalmente, possiamo darvi, gentili lettori, una buona notizia.
Uno scippo al contrario.
Perché la nostra encomiabile concittadina ha fatto esattamente l’opposto di
quel che fanno alcuni loschi bitontini malvissuti.
E soprattutto l’opposto di quel che fanno i
nostri famelici politici alla vista dei sudati, pochi e maledetti danari nostri…