Piazza Fontana, stazione di Bologna, Ustica. Sono i luoghi di alcune delle stragi di cui, ogni anno, ricorrono le commemorazioni, per ricordare le vittime del terrorismo. Ma ci sono altre vittime dimenticate, volutamente, dalla ragion di stato. Come quelle dell’attacco terroristico del 17 dicembre 1973 a Fiumicino, compiuto da terroristi palestinesi. Attentato che non compare mai negli elenchi delle date da ricordare, nonostante abbia il doloroso primato di essere l’attentato con più vittime (32, fra cui 6 italiani) fino alla strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.Domani, in occasione del 50esimo anniversario, per la prima volta nella storia, quelle vittime saranno ricordate con una cerimonia all’aeroporto di Fiumicino.
Per ricordare quella pagina drammatica della storia italiana, lo scorso 14 novembre, è stato pubblicato, sulla piattaforma Storytel, il podcast “Una mattina a Fiumicino” a cura della giornalista Michela Chimenti. Si tratta di un interessantissimo approfondimento che, in sette puntate da un’ora ciascuna, racconta una tragedia dimenticata, quella del 17 dicembre 1973, condannata all’oblio dalla ragion di stato
«Come si dimentica un attentato? Come si cancella una strage dalla memoria collettiva? Come è possibile strappare questa pagina di storia, facendo finta che non sia mai esistita?» si chiede l’autrice che prova a spiegare come e perché quell’attentato è stato nascosto sotto al tappeto della storia del nostro Paese. Numerose le interviste sia agli studiosi che, negli anni, hanno tentato di far luce su quella pagina drammatica della storia italiana, sia ai testimoni diretti e indiretti.
Tra i testimoni diretti, c’è il poliziotto Francesco Lillo, bitontino, che fu tra gli ostaggi dei terroristi. La sua intervista è contenuta nella seconda puntata del podcast. Una puntata a cui il Da Bitonto ha dato il suo contributo, assistendo Chimenti nell’intervista. Una collaborazione nata dopo la visione, da parte della stessa autrice, di uno dei nostri approfondimenti storici, risalente al novembre 2020, dal titolo “La Politica, ieri e oggi. Il terrorismo palestinese e la drammatica esperienza del bitontino Francesco Lillo”.
Oltre alla testimonianza di Lillo, il podcast riporta tantissime altre voci, come quella dei parenti del giovane Antonio Zara, il finanziere ucciso, o quella dei figli dell’ingegner Raffaele Narciso. Per chi avesse voglia di approfondire questa storia, il podcast è su www.storytel.com.
Domani, inoltre, su questo portale, pubblicheremo l’intervista allo stesso Lillo.