“I 236 istruttori specialisti richiesti dall’Arpal Puglia e somministrati da un’agenzia di lavoro internale, per sei mesi di occupazione a tempo determinato presso i centri per l’impiego non rientreranno nella dotazione organica, non potranno essere stabilizzati e saranno impegnati nelle attività legate al reddito di cittadinanza”. Sono queste le precisazioni fornite, ieri, alla seconda commissione del Consiglio regionale dalla dirigente delle unità operative dei servizi per l’impiego, Alessandra Pannaria, nell’audizione convocata dal presidente dell’organismo consiliare permanente agli affari generali, Antonio Tutolo.
I contratti a tempo determinato di personale interinale sono previsti da un aggiornamento al piano di potenziamento nazionale dei centri per l’impiego sul territorio, per sopperire alla carenza di organico, in attesa dell’espletamento dei concorsi per assunzioni a tempo determinato e indeterminato, che sono stati sospesi per l’emergenza sanitaria.
Il direttore generale dell’Arpal, Massimo Cassano, non ha potuto presenziare l’audizione di ieri, perciò sarà ascoltato in una data successiva. “Un’assenza a dir poco sospetta”, ha commentato il gruppo regionale di Fratelli d’Italia. “Nuova legislatura, vecchi metodi. Quando l’argomento è scomodo ecco che a rispondere in commissione vengono mandati i tecnici, i dirigenti degli assessorati e delle agenzie regionali, meri esecutori di decisioni politiche”.
Non è una novità questa per Fratelli d’Italia, che da tempo segue con attenzione la questione legata alle assunzioni interinali Arpal: “Erano state già ritenute necessarie a giugno scorso, cioè in piena campagna elettorale e soprattutto nonostante fosse stato bandito il mega concorso”.
Però, “A sette mesi di distanza è evidente che l’urgenza è davvero venuta meno, ma la procedura è ancora in corso. Anzi, in questi giorni viene richiesta la compilazione di un fantomatico questionario che dovrebbe scremare la platea dei futuri precari. A pensar male si potrebbe ipotizzare che l’operazione potrebbe servire più a pagare ‘cambiali elettorali’ che davvero al funzionamento dei Centri per l’Impiego”.
Perciò, tante sono le domande che Fratelli d’Italia si pone a riguardo. Tra queste, il motivo per cui non sono state seguite le stesse procedure adottate per le assunzioni d’urgenza in Regione, cioè con richiesta di mobilità interna e poi con chiamata diretta attraverso lo scorrimento di graduatorie concorsuali negli enti pubblici. Così “Si sarebbero risparmiati tempi e costi per l’agenzia interinale”.
E poi, “La dott.ssa Pannaria sostiene che il blocco dei concorsi sia avvenuto con disposizione ministeriale a novembre scorso, e allora perché quello che è stato bandito a luglio almeno per il tempo determinato non è stato espletato, visto che ritiene anche che avrebbe comportato procedure decisamente più snelle rispetto a quelle delle assunzioni interinali?”.
Insomma, tante cose non sono chiare per Fratelli d’Italia. “I sospetti che l’ARPAL, l’agenzia del lavoro fra le più importanti della Regione Puglia, sia più un ‘affaire’ politico-elettorale che un affare per i pugliesi, che vorrebbero un lavoro senza dover dire grazie a nessuno, ma solo meritandolo, sono sempre più forti”, ha concluso.