Continuano a far discutere i lavori per l’installazione di un’antenna Tim in via Pannone, sulla piazza oltre i binari delle Ferrovie Bari-Nord. I residenti, infatti, si stanno mobilitando per cercare di evitare che quel ripetitore venga eretto, temendo rischi per la salute e per l’esteticità di quel luogo, già degradato.
La questione va avanti da anni. Già dal 2003, la Tim aveva intenzione di sistemare un ripetitore. Ma l’antica ubicazione, su alcuni tetti tra via Cantore e via Luiso è stata poi sostituita da quella attuale. L’autorizzazione all’opera arrivò nel 2010.
Anche l’associazione Fare Verde è al lavoro per studiare il da farsi. Ieri si è tenuto, infatti, un incontro tra Giuseppe Zaza e Giuseppe Cazzolla, responsabili della sezione cittadina dell’associazione, e una delegazione di residenti.
Diversi i fattori che fanno infuriare gli abitanti. Oltre ai suddetti rischi, amplificati dalla presenza a pochi metri di altre due antenne e di alcuni ripetitori di Radio One situati sui tetti, la mancanza di coinvolgimento: “Nessuno ha pensato di coinvolgerci. I lavori sono iniziati quasi in segreto. Inizialmente non c’era neanche una recinzione e un cartello che descrivisse di che lavori si trattasse. Quando devoro realizzare opere belle si fa tanta pubblicità, mentre quando si tratta di strutture meno estetiche nessuno dice niente”.
“Ci hanno ingannati – lamenta un altro residente – Prima di iniziare a scavare ci dissero che avrebbero solo cambiato un palo della luce”.
Sotto accusa da parte dei cittadini anche il comportamento delle istituzioni e delle forze dell’ordine: “Nessuno ci ha risposto. E poi, tutte quelle pattuglie che ora passano spesso per controllare la sicurezza del cantiere, dove erano quando i tir delle aziende edili venivanon a scaricare illegalmente pietrisco e altri scarti di lavorazione, trasformando l’area in una discarica?”.
“In un’epoca in cui si parla tanto di partecipazione e trasparenza, stupisce il fatto che nessuno abbia coinvolto i cittadini della zona” aggiunge Giuseppe Zaza.
Fare Verde promette, dunque, ai residenti di attivarsi per comprendere meglio la situazione e valutare il da farsi.
“Vogliamo riservarci di fare ulteriori verifiche per capirci di più, confrontandoci anche con altre associazioni, capire quali siano gli spazi di movimento – riferisce Giuseppe Cazzolla –. Inoltre non vogliamo batterci per evitare l’installazione del ripetitore, perché è chiaro che simili strutture sono necessarie. Tutti noi usiamo i cellulari. Il problema è l’ubicazione. Lì vicino ci sono una stazione, una scuola e delle abitazioni, oltre ad altre antenne. Inoltre, installare su una piccola piazzetta un ripetitore alto circa trenta metri ha senza dubbio un alto impatto estetico negativo sulla zona”.