Il Consiglio comunale di ieri ha il volto, la gioia e le parole di Zena, studentessa universitaria 21enne di colore, però nata a cresciuta a Bitonto. E la sua riflessione sulla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, che ha spento le 70 candeline, riecheggia ancora. “Mi sento pienamente bitontina, i problemi dell’Italia non sono i migranti, ma la cupidigia dei politici”.
Applausi da tutti.
Anche Bitonto, insomma, ha voluto dare un importante segnale all’importantissima ricorrenza di ieri, spinta dal Coordinamento degli enti locali e in continuità con la marcia della pace e la cittadinanza simbolica data ai minori neanche un mese fa, il 20 novembre.
E lo ha fatto non soltanto approvando all’unanimità un documento sottoscritto e proposto da 20 consiglieri, ma facendo parlare associazioni, docenti, alunni, studenti, invitati per l’occasione, e che hanno reso l’aula consiliare meno sorda e grigia di altre circostanze.
Don Vito Piccinonna, rettore della basilica Santi Medici, ha ricordato che i diritti scritti e ribaditi in quella dichiarazione – era il 1948, tre anni dopo la Seconda guerra mondiale, il dramma dell’Olocausto e dei regimi totalitari – sono ancora spesso negati e la loro negazione è una sconfitta per tutti.
È andato in scena, insomma, un bel pomeriggio di solidarietà, di umanità e di rispetto. Sarebbe stato contento il poeta latino Marziale, che in uno dei suoi epigrammi più famosi scriveva che “Hominem pagina nostra sapit”, la nostra pagina sa, profuma di uomo.
Ed ecco, ieri il Consiglio comunale di Bitonto sapeva di uomo.
Il documento approvato dall’aula, invece, impegna la nostra classe dirigente a fare due cose. Da un lato “intensificare i programmi di educazione e formazione formale e informale alla pace, ai diritti umani e alla cittadinanza inclusiva secondo quanto contenuto nella Carta europea sull’educazione alla cittadinanza democratica e sull’educazione ai diritti umani del Consiglio d’Europa e nelle Dichiarazioni delle Nazioni Unite rispettivamente sull’Educazione e la formazione ai diritti umani e sul Diritto alla pace”. Dall’altro, “tradurre gli obiettivi di sviluppo sostenibile contenuti nell’Agenda 2030 adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015 in un’agenda politica locale dei diritti umani contenente un elenco di azioni concrete formulate con l’obiettivo di riconoscere tutti i diritti umani per tutti”.