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Home » Alessandro, il ragazzo che proteggeva tutti e donava un sorriso a chi era triste

Alessandro, il ragazzo che proteggeva tutti e donava un sorriso a chi era triste

Il 24enne nelle parole di un'amica: "Mi mancherà soprattutto il suo essere come un fratello maggiore che mi ha accompagnato per tantissimi anni"

Carmen Toscano by Carmen Toscano
26 Aprile 2023
in Cronaca
Alessandro, il ragazzo che proteggeva tutti e donava un sorriso a chi era triste
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«Era un ragazzo iperprotettivo e solare». È così che lo ricordano i suoi amici. Alessandro Viesti, originario e residente a Bitonto, è una delle vittime dell’incidente di martedì sera al chilometro 2,5 della strada provinciale 231. Il più grande d’età tra i quattro giovani che, a bordo di una Opel Corsa, hanno perso la vita nel terribile schianto con una Renault Scenic. Avrebbe compiuto 25 anni il prossimo 24 agosto, insieme a suo fratello gemello. Dipendente di una catena di supermercati e aiutante in una tabaccheria di famiglia, che si trova in una delle vie più centrali di Bitonto, «era sempre dedito al lavoro, ma non trascurava mai le sue amicizie», hanno raccontato i suoi affetti più cari. Ancora vivido è il suo ricordo nella mente e nel cuore di due amiche di scuola. Frequentava con loro l’Istituto professionale per i servizi di enogastronomia e ospitalità alberghiera di Molfetta.  «Era la persona che ti faceva sorridere anche se il mondo crollava a pezzi -ha detto Annarita-. Era il super protettivo del nostro gruppo di amici, soprattutto con le ragazze». Particolare raccontato anche da un’altra sua amica, Marica: «Non appena vedeva un velo di tristezza nei tuoi occhi, non esitava ad aiutarti». “Spero per te che non succeda niente perché se ti succede qualcosa divento una bestia. Non pensare che sono arrabbiato, voglio solo proteggerti. Alla fine ti voglio sempre bene”. Sono questi alcuni dei messaggi che Annarita conserva ancora con affetto: «Descrivono il bene che ci volevamo. A questo punto, gli direi che dovrei diventare io una ‘bestia’ per la sua morte. Mi mancherà soprattutto il suo essere come un fratello maggiore che mi ha accompagnato per tantissimi anni, anche se ultimamente le nostre strade si sono separate fino al momento della straziante notizia dell’incidente». Una persona dall’animo puro e gentile, «era un ragazzo molto solare, tranquillo con cui andavo molto d’accordo -ha aggiunto Marica-. Al termine degli anni scolastici, ci siamo un po’ distaccati perché ognuno ha percorso strade diverse, ma siamo rimasti sempre amici». «Io e il mio ragazzo Lorenzo uscivamo insieme a lui quando eravamo un po’ più piccoli ed eravamo nella stessa comitiva -ha concluso Elena-. Aveva tanta forza e consapevolezza di sé, era molto generoso. Non aveva paura di mostrarsi e di avere un confronto, in pratica non aveva paura di nulla».

 

«Era un ragazzo iperprotettivo e solare». È così che lo ricordano i suoi amici. Alessandro Viesti, originario e residente a Bitonto, è una delle vittime dell’incidente di martedì sera al chilometro 2,5 della strada provinciale 231. Il più grande d’età tra i quattro giovani che, a bordo di una Opel Corsa, hanno perso la vita nel terribile schianto con una Renault Scenic. Avrebbe compiuto 25 anni il prossimo 24 agosto, insieme a suo fratello gemello. Dipendente di una catena di supermercati e aiutante in una tabaccheria di famiglia, che si trova in una delle vie più centrali di Bitonto, «era sempre dedito al lavoro, ma non trascurava mai le sue amicizie», hanno raccontato i suoi affetti più cari. Ancora vivido è il suo ricordo nella mente e nel cuore di due amiche di scuola. Frequentava con loro l’Istituto professionale per i servizi di enogastronomia e ospitalità alberghiera di Molfetta.  «Era la persona che ti faceva sorridere anche se il mondo crollava a pezzi -ha detto Annarita-. Era il super protettivo del nostro gruppo di amici, soprattutto con le ragazze». Particolare raccontato anche da un’altra sua amica, Marica: «Non appena vedeva un velo di tristezza nei tuoi occhi, non esitava ad aiutarti». “Spero per te che non succeda niente perché se ti succede qualcosa divento una bestia. Non pensare che sono arrabbiato, voglio solo proteggerti. Alla fine ti voglio sempre bene”. Sono questi alcuni dei messaggi che Annarita conserva ancora con affetto: «Descrivono il bene che ci volevamo. A questo punto, gli direi che dovrei diventare io una ‘bestia’ per la sua morte. Mi mancherà soprattutto il suo essere come un fratello maggiore che mi ha accompagnato per tantissimi anni, anche se ultimamente le nostre strade si sono separate fino al momento della straziante notizia dell’incidente». Una persona dall’animo puro e gentile, «era un ragazzo molto solare, tranquillo con cui andavo molto d’accordo -ha aggiunto Marica-. Al termine degli anni scolastici, ci siamo un po’ distaccati perché ognuno ha percorso strade diverse, ma siamo rimasti sempre amici». «Io e il mio ragazzo Lorenzo uscivamo insieme a lui quando eravamo un po’ più piccoli ed eravamo nella stessa comitiva -ha concluso Elena-. Aveva tanta forza e consapevolezza di sé, era molto generoso. Non aveva paura di mostrarsi e di avere un confronto, in pratica non aveva paura di nulla».

 

«Era un ragazzo iperprotettivo e solare». È così che lo ricordano i suoi amici. Alessandro Viesti, originario e residente a Bitonto, è una delle vittime dell’incidente di martedì sera al chilometro 2,5 della strada provinciale 231. Il più grande d’età tra i quattro giovani che, a bordo di una Opel Corsa, hanno perso la vita nel terribile schianto con una Renault Scenic. Avrebbe compiuto 25 anni il prossimo 24 agosto, insieme a suo fratello gemello. Dipendente di una catena di supermercati e aiutante in una tabaccheria di famiglia, che si trova in una delle vie più centrali di Bitonto, «era sempre dedito al lavoro, ma non trascurava mai le sue amicizie», hanno raccontato i suoi affetti più cari. Ancora vivido è il suo ricordo nella mente e nel cuore di due amiche di scuola. Frequentava con loro l’Istituto professionale per i servizi di enogastronomia e ospitalità alberghiera di Molfetta.  «Era la persona che ti faceva sorridere anche se il mondo crollava a pezzi -ha detto Annarita-. Era il super protettivo del nostro gruppo di amici, soprattutto con le ragazze». Particolare raccontato anche da un’altra sua amica, Marica: «Non appena vedeva un velo di tristezza nei tuoi occhi, non esitava ad aiutarti». “Spero per te che non succeda niente perché se ti succede qualcosa divento una bestia. Non pensare che sono arrabbiato, voglio solo proteggerti. Alla fine ti voglio sempre bene”. Sono questi alcuni dei messaggi che Annarita conserva ancora con affetto: «Descrivono il bene che ci volevamo. A questo punto, gli direi che dovrei diventare io una ‘bestia’ per la sua morte. Mi mancherà soprattutto il suo essere come un fratello maggiore che mi ha accompagnato per tantissimi anni, anche se ultimamente le nostre strade si sono separate fino al momento della straziante notizia dell’incidente». Una persona dall’animo puro e gentile, «era un ragazzo molto solare, tranquillo con cui andavo molto d’accordo -ha aggiunto Marica-. Al termine degli anni scolastici, ci siamo un po’ distaccati perché ognuno ha percorso strade diverse, ma siamo rimasti sempre amici». «Io e il mio ragazzo Lorenzo uscivamo insieme a lui quando eravamo un po’ più piccoli ed eravamo nella stessa comitiva -ha concluso Elena-. Aveva tanta forza e consapevolezza di sé, era molto generoso. Non aveva paura di mostrarsi e di avere un confronto, in pratica non aveva paura di nulla».

 

«Era un ragazzo iperprotettivo e solare». È così che lo ricordano i suoi amici. Alessandro Viesti, originario e residente a Bitonto, è una delle vittime dell’incidente di martedì sera al chilometro 2,5 della strada provinciale 231. Il più grande d’età tra i quattro giovani che, a bordo di una Opel Corsa, hanno perso la vita nel terribile schianto con una Renault Scenic. Avrebbe compiuto 25 anni il prossimo 24 agosto, insieme a suo fratello gemello. Dipendente di una catena di supermercati e aiutante in una tabaccheria di famiglia, che si trova in una delle vie più centrali di Bitonto, «era sempre dedito al lavoro, ma non trascurava mai le sue amicizie», hanno raccontato i suoi affetti più cari. Ancora vivido è il suo ricordo nella mente e nel cuore di due amiche di scuola. Frequentava con loro l’Istituto professionale per i servizi di enogastronomia e ospitalità alberghiera di Molfetta.  «Era la persona che ti faceva sorridere anche se il mondo crollava a pezzi -ha detto Annarita-. Era il super protettivo del nostro gruppo di amici, soprattutto con le ragazze». Particolare raccontato anche da un’altra sua amica, Marica: «Non appena vedeva un velo di tristezza nei tuoi occhi, non esitava ad aiutarti». “Spero per te che non succeda niente perché se ti succede qualcosa divento una bestia. Non pensare che sono arrabbiato, voglio solo proteggerti. Alla fine ti voglio sempre bene”. Sono questi alcuni dei messaggi che Annarita conserva ancora con affetto: «Descrivono il bene che ci volevamo. A questo punto, gli direi che dovrei diventare io una ‘bestia’ per la sua morte. Mi mancherà soprattutto il suo essere come un fratello maggiore che mi ha accompagnato per tantissimi anni, anche se ultimamente le nostre strade si sono separate fino al momento della straziante notizia dell’incidente». Una persona dall’animo puro e gentile, «era un ragazzo molto solare, tranquillo con cui andavo molto d’accordo -ha aggiunto Marica-. Al termine degli anni scolastici, ci siamo un po’ distaccati perché ognuno ha percorso strade diverse, ma siamo rimasti sempre amici». «Io e il mio ragazzo Lorenzo uscivamo insieme a lui quando eravamo un po’ più piccoli ed eravamo nella stessa comitiva -ha concluso Elena-. Aveva tanta forza e consapevolezza di sé, era molto generoso. Non aveva paura di mostrarsi e di avere un confronto, in pratica non aveva paura di nulla».

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