Quotidianamente, nella nostra vita, ci troviamo di fronte a scelte più o meno importanti da fare. Scelte il cui esito determina il nostro futuro. Ma spesso il nostro modo di affrontarle è condizionato da paure, insicurezze, frutto del vissuto di ognuno di noi, di esperienze pregresse che hanno condizionato il metodo di giudizio e in alcuni casi distorto, provocando una difficoltà nel prendere il timone della nostra vita, nell’essere leader di noi stessi, nel vivere da leader, come direbbe Alex Abate, autore del libro bestseller “Vivi da leader”, executive & business coach, allenatore mentale e trainer PNL, che nel suo volume insegna a massimizzare i talenti, abbattendo i limiti. Abate e il suo libro hanno inaugurato ieri la rassegna Bibook, una serie di otto appuntamenti per far scoprire o riscoprire il piacere della lettura, rispondendo ai gusti più disparati. Rassegna promossa dal “da Bitonto” in collaborazione con la Libreria Raffaello.
«Vivere da leader non è solo uno stile di vita, è prima di tutto un modo di essere. Se ti trovi in uno stato di sconforto o di demoralizzazione, sappi che non solo puoi riprendere in mano il timone della tua vita, ma puoi anche imparare a gestire con efficacia tutto ciò che ti circonda: la tua attività professionale, le tue relazioni familiari, il tuo team di lavoro e così via. Ricorda che il vero leader è colui che è in grado di gestire tutto questo nel migliore nei modi» spiega Abate, il cui libro è una guida che, partendo da alcune sue esperienze di vita, fornisce consigli e metodi per affrontare delle scelte più o meno importanti, senza lasciarsi troppo influenzare sia dall’esterno, dai giudizi di parenti, amici e di chiunque altro, sia dall’interno, ossia da quelle paure, frutto del nostro vissuto, che in noi rischiano di provocare una tendenza all’autosabotaggio: «Per me la parola “leader” è da intendere non tanto nella sua radice “lead”, che in inglese significa “condurre”, ma nella sua accezione più gotica, quella di “ladder”, che significa “scala”, nel senso, dunque di una salita verso l’alto».
Proprio la paura è uno dei temi più affrontati dall’autore nel suo volume. Quella paura del fallimento o del giudizio altrui, ma soprattutto di sé stessi, che rischia di frenarci, bloccarci e ingabbiarci in una situazione da cui vorremmo tanto uscire. Una paura che talvolta, alla stregua di un tribunale eccessivamente severo, ci condanna alla stasi giudicandoci incapaci di compiere un passo che vorremmo tanto fare. Ma la paura, se gestita a dovere, non è un sentimento negativo, come spiega Abate: «La paura è nostra amica. Ci aiuta a non fare stupidaggini. Evita che ci facciamo male».
E anche di fronte ad un fallimento, a cui possiamo andare incontro nonostante ce la mettiamo tutta, non dobbiamo reagire come se fosse una condanna: «Il fallimento può e deve essere un’opportunità, un’esperienza da cui apprendere. Alle avversità possiamo reagire incolpando sempre e solo gli altri, tipico atteggiamento di chi cerca non un rimedio, ma degli alibi per non affrontare gli ostacoli, o incolpando noi stessi, atteggiamento che, quando non produce autosabotaggio, aiuta ad acquisire maggior consapevolezza di noi, dei nostri limiti e delle nostre capacità».