Una brutta storia. Un monologo triste. Una riflessione amara. Ieri sera, nella nota trasmissione “Le Iene” su Italia Uno, la nostra Bianca Guaccero dicendo parole dolorose ha lasciato tutti con una nuvola sul cuore. E la scrittrice geniale Catena Fiorello ha manifestato tutta la sua solidarietà all’artista bitontina con un significativo post su Facebook, che qui riprendiamo, in cui cita anche Il Barbiere di Siviglia rossiniano. “Guardo la TV prima di andare a dormire, e all’improvviso sullo schermo compare Bianca Guaccero, ospite del programma Le Iene. Non sapevo niente di quello che ho ascoltato, della sua confessione-sfogo con la quale ha spiegato i tanti veleni che l’hanno vista coinvolta. Sì, è vero, negli ambienti di lavoro c’è sempre competizione, invidia, gelosie e colpi bassi, e non solo nello spettacolo. Anche nel mio ambiente velenosetti ne abbiamo a iosa, ma pure fra i medici, gli avvocati, gli insegnanti e via discorrendo. Ovunque abitano umani esiste la piaga. Ma se usi armi viscide, se metti in mezzo salute, o famiglia, o altri aspetti personali, per giunta non veri, ma che tali dovrebbero rimanere in ogni caso, non sei solo una merdaccia, sei anche un killer della serenità altrui. Forza Bianca, a malagenti muore soffocata dal suo stesso fango. “La calunnia è un venticello, Un’auretta assai gentile Che insensibile, sottile, Leggermente, dolcemente Incomincia a sussurrar. Piano piano, terra terra, Sottovoce, sibilando, Va scorrendo, va ronzando; Nelle orecchie della gente S’introduce destramente E le teste ed i cervelli Fa stordire e fa gonfiar. Dalla bocca fuori uscendo Lo schiamazzo va crescendo Prende forza a poco a poco, Vola già di loco in loco; Sembra il tuono, la tempesta Che nel sen della foresta Va fischiando, brontolando E ti fa d’orror gelar…”