DI MICHELE DE PALMA
Giovanni Paolo II, un papa polacco, poi diventato santo, venne a Bitonto 39 anni fa: domenica 26 febbraio 1984.
Venne a Bitonto perché voleva incontrare e parlare al mondo contadino. Fu scelta Bitonto, città di olivicoltori, la città dell’ulivo per antonomasia.
“A voi si rivolge il mio saluto cordiale! A voi, uomini e donne di Bitonto, che con la vostra quotidiana fatica rendete feconda questa terra”. Così iniziò il suo discorso davanti a porta Baresana.
Si rivolse proprio ai contadini, agli agricoltori, ai proprietari terrieri e ai braccianti della terra.
Avevo 34 anni in quel lontano 1984. Ed io, discendente di una umile famiglia contadina, che abitavo nel piccolo villaggio di Mariotto dove la maggior parte degli abitanti viveva del lavoro dei campi, mi commossi perché un papa, un papa polacco, veniva a parlare proprio con noi, con i contadini, con i discendenti di quegli uomini e di quelle donne che nei secoli passati avevano trascorso la loro esistenza abbrutiti nel lavoro dei campi dal sorgere al calar del sole, una esistenza di privazioni e di stenti, drammi familiari vissuti nelle catapecchie del centro storico accanto alle quali si ergevano i superbi palazzi dei ricchi patrizi. Ecco che un papa si scomodava per incontrare non solo i grandi proprietari delle sterminate piantagioni di ulivi che circondano la città, ma tutti i lavoratori della terra.
“Voi siete vicini alla natura, che è opera di Dio. Con la mia venuta voglio esprimervi l’apprezzamento per il lavoro che svolgete. Voglio che sappiate che il Papa vi è vicino nelle vostre preoccupazioni. Desidero portarvi il sostegno della stima e dell’incoraggiamento.”
I contadini di Bitonto avevano la stima del papa, anche se non pochi continuavano e continuano a chiamarli “cozzali”. Finalmente si sentivano importanti, anche se molti continuavano ad abitare nelle umili abitazioni del centro storico, accanto ai sempre osannati palazzi dei ricchi signori. Quel papa aveva dato loro dignità e fierezza per il lavoro che svolgevano.
Si richiama alla solidarietà il papa polacco poi diventato santo:
“Tale solidarietà deve tener conto delle categorie più disagiate dei lavoratori della terra, come quella dei braccianti. “
E agli uomini e alle donne di Bitonto lascia una consegna:
“Fatevi paladini della causa della solidarietà e della pace; valorizzate ogni possibilità positiva, superando le difficoltà dell’oggi e del domani.”
Sì, fu proprio una bella domenica di quel 26 febbraio 1984.