Una Festa della Liberazione finalmente riaperta a tutti è stata quella che ieri si è celebrata in Villa Comunale, dopo gli ultimi due anni in cui, a causa delle restrizioni anticovid, la sola presenza ammessa era stata quella istituzionale.
Partito da Palazzo Gentile, dove sono stati esposti i gonfaloni della sezione cittadina dell’Anpi, il corteo, si è quindi diretto verso la Villa, dinnanzi al ceppo commemorativo che reca le parole della partigiana fiorentina Irma Marchiani, nome di battaglia Anty, alla sorella, poco prima di essere fucilata a Bologna dai tedeschi, il 26 novembre 1944: «Fra poco non sarò più, muoio sicura di aver fatto quanto mi era possibile, affinché la libertà trionfasse».
Come da tradizione, su quella pietra, sono stati posti omaggi floreali e una corona di alloro, per onorare la memoria della Resistenza e della liberazione del nazifascismo, nel suo 75esimo anniversario.
«Quella di oggi non vuole essere solo una celebrazione, un giorno di festa, per quanto si possa festeggiare in questa drammatica situazione in cui venti di guerra imperversano in Europa, ma vuole essere un momento per ricordare a tutti che non è possibile separare la lotta al fascismo dallo spirito della Costituzione, che sancisce che “L’Italia ripudia la guerra”, dai valori della Libertà, della Democrazia, della Pace – ha detto Antonella De Napoli, presidente della sezione locale dell’Anpi – Fare memoria del passato è non ripeterne gli stessi errori. Noi siamo ciò che ricordiamo di essere stati e non dimentichiamo che distruggere la memoria equivale a distruggere la base della nostra identità. Un 25 aprile di impegno per la pace. La resistenza partigiana, di cui oggi facciamo memoria, ha costruito la pace, che altro non è che la vittoria sulla disumanità».
Un appello alla pace invocato, dalla presidente dell’Anpi bitontina, attraverso le parole della partigiana Mirella Loisio: «Sono entrata nella resistenza perché non ne potevo più della guerra, volevo la pace».
Ultimo 25 aprile da sindaco per Michele Abbaticchio, che ha dedicato il suo intervento a tutti coloro che, ancora oggi, soffrono a causa della guerra: «È stato il mio ultimo 25 aprile con voi con questa fascia tricolore, l’ultimo compleanno da sindaco di una Comunità ricca di umanità. La gioia di salutarci per l’ultima volta si unisce alla tristezza della guerra. Oggi celebriamo non solo la memoria dei nostri avi, ma anche chi, tutt’oggi, lotta per riconquistare la pace. È davvero assurdo che, ancora oggi, dopo migliaia e migliaia di morti, non vogliamo ancora deciderci a vivere uniti».
A concludere le celebrazioni i canti della Resistenza interpretati dai ragazzi delle scuole cittadine.