Un altro immobile fino a qualche anno fa in mano a chi si si sentiva potente e intoccabile che potrebbe diventare un fondamentale attore in chiave sociale. Così come accadrà presto per altri due casi che hanno fatto rumore: via Muciaccia e via Togliatti.
Il Servizio Patrimonio di Palazzo Gentile mette in concessione gratuita alle associazioni del territorio un altro bene prezioso sottratto alla criminalità organizzata, e trasferito al Comune già nel 2015.
Si tratta di un terreno situato a Bitonto nella zona C2, quindi verso la nostra ex marina (contrada “Piscina dei Cani”, località Pilalunga) dove il vecchio proprietario era anche impegnato a costruire un fabbricato, prima che il tutto venisse bloccato come opera abusiva. Successivamente, dopo la confisca, è stato rilevato come struttura di rilevanza sociale con variante urbanistica specifica con il disco verde del Consiglio comunale.
E l’ulteriore passaggio è arrivato ieri: l’Avviso Pubblico per affidarlo gratuitamente per 30 anni – rinnovabili di altri dieci – affinchè diventi di esclusiva finalità sociale.
Significa, quindi, che il progetto che si dovrà presentare deve rientrare in precisi ambiti tematici: iniziative per la produzione di beni ed erogazione di servizi in favore delle fasce marginali; riutilizzo di fabbricati rurali con annesso terreno per lo svolgimento di attività legate all’agricoltura sociale; recupero funzionale di alloggi da destinare a progetti pilota per percorsi di vita indipendente rivolti a disabili; interventi di cittadinanza sociale; tutela e valorizzazione del territorio; attività di co-working solidale per nuove esperienze autonome e produttive di lavoro.
Gli interessati hanno tempo fino al 16 febbraio per presentare le idee e proposte progettuali. Il futuro concessionario, inoltre – ed è forse questo l’aspetto più importante – dovrà poi presentare il progetto “vincente” direttamente alla Regione Puglia entro il 31 maggio in modo tale da rispondere al bando ad hoc “dal Bene confiscato al Bene riutilizzato: strategie di comunità per uno sviluppo responsabile e sostenibile”, licenziato ad aprile dello scorso anno.
Non è tutto però, perché, in caso di mancato finanziamento da parte degli uffici regionali, il progetto resta in piedi in quanto “il concessionario – si legge nell’Avviso Pubblico – provvederà a proprie spese – entro il termine di 18 mesi dalla comunicazione dell’Ente proprietario – alla realizzazione della stessa, pena la decadenza della concessione”.