Il 5 marzo i volontari di Greenpeace sono entrati in azione in 25 città di tutta Italia,
tra cui Bari, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul referendum del 17
aprile, quando gli italiani saranno chiamati a esprimersi sulle trivellazioni in
mare.
Oltre
a informare i cittadini nel centro murattiano, i volontari di Greenpeace hanno
fatto un blitz al Teatro Petruzzelli mostrando un’immagine “petrolizzata” e
surreale di uno dei luoghi più iconici e famosi della città per diffondere un
chiaro messaggio: “L’Italia non si trivella”, come recita il titolo stesso
della campagna dell’associazione ambientalista.
Le
immagini dell’Italia sporcata dal petrolio – realizzate grazie al contributo
del digital artist Olmo Amato – sono una provocazione con la quale Greenpeace
intende mostrare l’incompatibilità tra la nostra identità e la nostra cultura e
la strategia energetica del governo. L’idea di mostrare un volto sfigurato dei
monumenti delle nostre città serve anche a chiarire che in gioco non ci sono
“solo” il mare e le comunità costiere: la minaccia riguarda tutti gli italiani,
anche quelli che vivono nei centri urbani lontani dalle coste. Le trivelle sono
incompatibili con la bellezza del nostro Paese, che rappresenta l’unico vero
petrolio dell’Italia.
«Chiediamo
a ogni italiano di partecipare al referendum sulle trivelle del prossimo 17
aprile. È un appuntamento che riguarda il Paese nella sua interezza, non solo
alcuni territori»,dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia
e Clima di Greenpeace. «In ballo ci sono questioni della massima importanza per
tutti: il futuro del nostro sistema energetico; la scarsissima occupazione che
potrebbe venire dalle trivelle contro l’enorme perdita di posti di lavoro che
potrebbero subire il turismo e la pesca; le nostre finanze pubbliche, giacché ai
petrolieri si continuano a garantire privilegi sconosciuti a ogni altro
cittadino; la qualità dell’aria delle nostre città e la speranza di liberarci
dallo smog delle automobili. Il 17 aprile possiamo scegliere che Paese vogliamo
diventare: ostaggio delle lobby fossili o una comunità vitale che guarda al
futuro e alle energie pulite», conclude Boraschi.
Greenpeace
invita tutti gli italiani, il prossimo 17 aprile, a fermare le trivelle votando
Sì al referendum.
Leggi
la petizione di Greenpeace: http://bit.ly/Cs2StopTrivelle