Notizie poco confortanti arrivano per i bagnanti che
puntualmente, con la bella stagione, si riversano lungo le coste vicine.
Anche quest’estate è tornata a l’Ostreopsis ovata, meglio nota come “alga tossica”, responsabile di un malessere transitorio che si
manifesta in riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti e
congiuntiviti.
Per conoscere qualche informazione in più su
quest’organismo e sul disagio che crea, è il dottor Nicola Ungaro, direttore ambientale dell’Arpa Puglia a dare spiegazioni in più.
«Si
tratta di una micro alga, non visibile a occhio nudo, di tipo tropicale arrivata
da noi, probabilmente in maniera accidentale con le acque di zavorra delle navi».
Quella che dà fastidio non è l’alga in se, ma la sua
infiorescenza che si sviluppa, appunto, nei mesi estivi: «L’alga, salendo in superficie
durante le mareggiate e finendo sul litorale, viene nebulizzata nell’aria
attraverso gli aerosol marini e quindi inalata dall’uomo. Quest’organismo
contiene una tossina che dà disturbi transitori all’uomo e guaribili in 24/48
ore, basta rivolgersi al proprio medico per una terapia che aiuti a far passare
i sintomi».
Il bollettino dell’Arpa
prende in esame 20 siti lungo il litorale pugliese e mostra una situazione
allarmante lungo la costa barese e della Bat, con concentrazioni molto elevate
soprattutto a Bisceglie, con
6.318.531 di cellule per litro nelle acque di fondo e 398.140 per colonna
d’acqua 500 metri a sud della fogna cittadina.
Segue a ruota Giovinazzo,
che registra invece 3.503.144 di cellule per litro nelle acque di fondo e
76.160 per colonna d’acqua. Situazione grave anche a Santo Spirito, 200 metri a sud del Lido Lucciola, con 689.796
cellule per litro nelle acque di fondo e 24.240 per colonna d’acqua. Quantità
modeste (17mila cellule per litro) a San Giorgio.
Situazioni sicuramente migliori e più sicure si registrano in località Molfetta (1° Cala), Lido Trullo e Castello S. Stefano a Bari.
Il rischio sanitario è evidente, se si pensa che il limite indicato nelle linee guida
redatte sull’argomento dal Ministero della Salute è di 10.000 cellule per litro.
Sul sito dell’Arpa è possibile consultare la tabella
completa dei rilevamenti fatti nella seconda quindicina di giugno 2014 http://www.arpa.puglia.it/web/guest/algatossica.
L’Ente, che ora si confronterà con Regione, Asl e
comuni di competenza per eventuali misure da adottare, raccomanda comunque di evitare lo stazionamento lungo le coste
rocciose durante le mareggiate provenienti da Nord e di limitare il consumo alimentare di organismi quali, ad esempio, i ricci e mitili di mare che, brucando sulle alghe, potrebbero aver
accumulato la tossina.
Qualora si verificassero sintomi gravi, il consiglio è
di recarsi al punto di soccorso più vicino.