«La
“Democrazia” non basta più».
In un mondo profondamente cambiato dal punto di vista
sociale e tecnologico, si può parlare di democrazia oggi?
Ad interrogarsi su questo tema ci ha pensato il prof. Nicola Antonetti. Presidente dell’Istituto Luigi Sturzo di Roma e Ordinario
di Storia delle dottrine politiche dell’Università di Parma, attualmente anche
Presidente dell’Associazione italiana degli storici delle dottrine politiche e
componente dei Comitati scientifici internazionali delle riviste “Il Pensiero
Politico” e “Storia Amministrazione Costituzione”, il professore è stato il
primo ospite della rassegna “Historia Magistra”.
Il ciclo di incontri sui
temi della storia, dell’arte e della cultura, realizzato nell’ambito del
progetto ViviBitonto, promosso dal Comune di Bitonto e approvato dal Gal “Fior
d’Olivi”, svolto all’interno del Parco delle Arti a cura dell’Istituto
“Luigi Sturzo” di Roma, si è aperto ieri mattina al Torrione Angioino.
“La
democrazia oggi”, il titolo del primo dei 16 matinée
domenicali, ha offerto un excursus del “governo del popolo” nel corso dei
secoli. I valori giacobini, sentiti durante la Rivoluzione francese, sono
andati persi nel corso dei secoli.
Già nel 1942, l’economista austriaco
Joseph Schumpeter, consapevole anche dei regimi totalitaristici
consumatisi in nome della democrazia, non faceva riferimento ad alcun valore o
principio astratto, ma descriveva la democrazia solamente come “lo strumento per
giungere al potere attraverso una competizione che ha per oggetto il voto
popolare”.
Nel 2008, il sociologo Charles Tilly
ha introdotto il termine “de-democratizzazione”, ossia il
processo di fuoriuscita dai benefici e dai significati normativi connessi a
questo sistema di governo.
La colpa non è rintracciabile solo nelle
istituzioni, ma soprattutto nella morte della politica, o meglio della sua
dislocazione. Le decisioni non sono prese più nei luoghi tipici della
democrazia, ma da Wall Street e dai centri economici dettati dalla
globalizzazione.
«C’è la nuova oscurità. Non sappiamo come si muovano i poteri
profondi della società» ha commentato
Antonetti.
Per il professore, il rimedio alla “post-democrazia”(termine introdotto nel 2003 dal politologo britannico Colin Crouch), ossia quella
forma di governo che non cambia nelle istituzioni, ma è il governo di chi sa
usare gli strumenti di economia e comunicazione, non è che passare dalla democrazia governata alla democrazia governante o deliberativa.
Cercare la legittimazione popolare per
ogni decisione è quindi per lui una delle valvole di sicurezza.
“Historia magistra” tornerà domenica
prossima. Ospite alle 10.30 al Torrione Angioino il dottor Michele Sicolo che parlerà de “La Preistoria in agro bitontino
nel rapporto uomo-ambiente”.